Donald Trump vince e ritorna alla Casa Bianca

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Donald Trump vince compiendo un’impresa senza precedenti nella storia degli Stati Uniti, riconquistando la Casa Bianca come 47esimo presidente.

Si tratta di un evento unico: mai prima d’ora un ex presidente con un mandato non consecutivo, due impeachment e una condanna penale aveva riconquistato la fiducia dell’elettorato. Con i suoi 78 anni, Trump è anche il presidente più anziano ad assumere il ruolo, superando persino l’età di Joe Biden nel 2020.

Il percorso di Trump per ritornare alla Casa Bianca è stato segnato da sfide personali e politiche, scandali e controversie. La sua capacità di resistere a pressioni legali e critiche politiche ha sorpreso molti osservatori, che credevano che l’assalto al Capitol del 6 gennaio 2021 avesse distrutto ogni possibilità di una sua nuova candidatura. Tuttavia, il magnate ha dimostrato una straordinaria tenacia, continuando a far sentire la propria voce, mobilitando i suoi sostenitori e rivendicando la necessità di un cambiamento radicale nella direzione politica degli Stati Uniti.

Un ritorno senza precedenti: Donald Trump come Grover Cleveland

La storia americana ha un solo precedente di un presidente che ha ricoperto due mandati non consecutivi: Stephen Grover Cleveland, che fu eletto nel 1884 e poi di nuovo nel 1892. Tuttavia, il contesto è drasticamente diverso. Cleveland non ha mai affrontato lo stesso livello di ostacoli politici e giudiziari. Per Trump, questo ritorno rappresenta una vittoria contro l’establishment politico e un riscatto personale.

Dopo l’annuncio della vittoria proiettata da Fox News, Trump ha tenuto un discorso trionfante al convention center di Palm Beach, in Florida, circondato dalla famiglia: la moglie Melania e tutti i figli, tra cui Ivanka e Jared Kushner, che hanno avuto un ruolo chiave nelle sue campagne. Al grido di “Usa, Usa” da parte del pubblico, Trump ha esordito con parole di entusiasmo: “Questa è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l’America di nuovo grande. Questo è un movimento senza precedenti, il più grande nella storia”. Ha inoltre sottolineato la sua determinazione nel voler riformare il sistema, partendo dal confine per garantire una maggiore sicurezza e ordine.

Abbiamo scritto la storia.

Trump ha anche celebrato la vittoria nel voto popolare e nel controllo del Senato, dichiarando: “Abbiamo scritto la storia”. Ha ringraziato la moglie Melania, descrivendola come una figura “forte e determinata,” sempre impegnata a sostenere le persone. Le parole di Trump riflettono il desiderio di consolidare il supporto non solo tra gli elettori tradizionali, ma anche tra chi ha cercato una leadership più dura e decisa.

Le prime reazioni in Italia: il sostegno di Salvini e Meloni

La notizia della rielezione di Trump ha scatenato un’ondata di reazioni a livello internazionale, soprattutto in Europa. In Italia, uno dei primi commenti è arrivato dal leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, che ha manifestato il suo appoggio a Trump con un post sui social media. Salvini ha esaltato i temi della lotta all’immigrazione clandestina, della riduzione delle tasse, della difesa delle radici cristiane e della libertà di pensiero.Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, Presidente Donald Trump“, ha scritto Salvini, sottolineando una visione politica in sintonia con quella dell’ex presidente americano.

Questo appoggio non è una novità: Salvini ha sempre espresso simpatia per il populismo di Trump e per la sua visione di una politica meno tradizionale e più rivolta al “popolo.” In effetti, molti leader europei di destra hanno applaudito alla vittoria di Trump, vedendola come un segnale di rinnovata resistenza ai movimenti progressisti e alle politiche liberali che dominano molte nazioni occidentali.

Anche la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha rivolto i suoi auguri al neo-eletto presidente statunitense Donald Trump. “A nome mio e del Governo italiano, esprimo le più sentite congratulazioni al Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono nazioni legate da un’alleanza profonda e duratura, fondata su valori condivisi e su un’amicizia che affonda le sue radici nella storia comune. È un legame strategico, che confido potremo rafforzare ulteriormente in questa nuova fase. Buon lavoro, Presidente“.

Un cambiamento epocale per la politica americana

L’elezione di Trump rappresenta una sfida non solo per l’ordine politico tradizionale americano, ma anche per l’immagine stessa della presidenza. La sua figura divisiva porta con sé un carico di promesse ambiziose e cambiamenti radicali, suscitando però anche incertezze e timori tra i suoi avversari. Con una serie di processi legali ancora aperti e una condanna penale, Trump inizia il suo secondo mandato con una posizione unica e complessa che nessun altro presidente ha mai affrontato.

Il suo ritorno alla Casa Bianca potrebbe rivelarsi cruciale in ambiti come le politiche sull’immigrazione, il commercio internazionale e le relazioni diplomatiche. Trump ha promesso di invertire molte delle misure adottate dal suo predecessore, Biden, in particolare quelle relative alla gestione dei confini e alle alleanze internazionali.

Una visione di “America first” e il futuro del paese

Con il suo motto “Make America Great Again,” Trump continua a richiamare un senso di identità e patriottismo che attrae milioni di americani. La sua visione di un’America che mette al primo posto gli interessi nazionali risuona fortemente tra i suoi sostenitori, che vedono in lui un paladino dei valori tradizionali. Tuttavia, questa stessa visione ha attirato critiche sia a livello nazionale che internazionale, sollevando preoccupazioni per l’isolazionismo e le tensioni geopolitiche.

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