Donald Trump inasprisce la politica nei confronti dei migranti

Donald Trump e migranti

La bizzarra motivazione dietro la scelta: scoraggiare l’immigrazione che usa i bambini per entrare negli Stati Uniti. A rischio, inoltre, la salute di migliaia di bambini

Tutto il mondo è paese, verrebbe da dire. E anche dall’altra parte del mondo, c’è chi continua ostinatamente a fare il muso duro nei confronti dei migranti: quelli che attraversano illegalmente il confine tra Stati Uniti e Messico. Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, inasprisce la sua politica anti immigrazione: rafforzato anche dal recente via libera della Corte Suprema al muro tra i due Stati. Sono stati sbloccati, infatti, i fondi del Pentagono, circa 2,5 miliardi di dollari, per la costruzione della recinzione al confine.
Trump, forte di quest’ultima decisione, ha manifestato l’intenzione di estendere senza limiti il periodo di detenzione, per scoraggiare, a detta dell’amministrazione, l’immigrazione che usa i bambini per entrare negli Stati Uniti senza permesso.
Si mette in discussione l’accordo Flores, approvato in epoca Clinton, che prevede che la detenzione di minori non possa superare i 20 giorni, a meno che i bambini non vengano ospitati in strutture adeguate. Ora, le strutture esistenti non hanno le licenze per ospitare i bambini oltre i 20 giorni, ma Trump conta di creare un proprio sistema di certificazione. Il sistema dovrebbe consentire la detenzione fino a quando i tribunali non si saranno espressi sulla richiesta di asilo, rilascio provvisorio o eventuale espulsione. Decisione data dal sospetto che le famiglie dopo il periodo detentivo non si presentino in tribunale, ma la cosa pare smentita dai fatti.

La decisione della detenzione sine die deve essere ora approvata da un giudice federale.




Il caso vaccini

Se la decisione del Presidente Usa appare discutibile, ancor più lo è quella sui vaccini. Il Governo di Donald Trump non fornirà più i vaccini antiinfluenzali alle famiglie dei migranti presenti nei campi di detenzione alla frontiera. Un’iniziativa preoccupante che rischia di mettere in serio pericolo la salute di tutti i bambini presenti in questi centri, fatto reso ancora più grave dalla possibilità di detenzione sine die.

Pare non abbia sortito effetto la drammatica foto del padre salvadoregno e di sua figlia di 23 mesi morti annegati nel fiume, nel disperato tentativo di attraversare il confine tra Messico e Usa. Foto che ha indignato il mondo ma non Donald Trump, ben deciso di rafforzare la sua politica anti migranti.
La decisione sui vaccini è allarmante anche alla luce degli ultimi dati che hanno registrato nell’ultimo anno la morte di tre bambini a causa di infezioni non controllate.
I medici chiedono maggiore attenzione, le condizioni delle persone nei centri di detenzione sono disagiate, l’affollamento facilita la diffusione di malattie infettive. L’influenza, di per sé banale, senza cure indebolisce il sistema immunitario del bambino rendendolo più facilmente esposto ad altre malattie. Si rischia davvero di mettere in pericolo di vita migliaia di bambini.

Le altalene rosa

Come accade in Italia, anche negli Stati Uniti sono moltissime le voci di dissenso nei confronti di questa politica divisoria e discriminatoria. Voci che si sono tradotte in azioni concrete eclatanti proprio per dare un segnale forte ed evidente a tutti. Due professori della California hanno creato una serie di altalene, di colore rosa acceso, a cavallo del confine  per consentire ai bambini di giocare insieme. Anche se sono separati da una barriera, i piccoli possono salire sull’altalena “saliscendi”, uno da una parte, l’altro dall’altra parte del muro: un simbolo di unione contro ogni forma di separazione.

Marta Fresolone

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