Don Massimo Biancalani risponde agli insulti razzisti

Mercoledì don Massimo Biancalani, prete di Vicofaro a Pistoia, ha pubblicato una foto con degli immigrati in piscina, accompagnata dalla scritta: “e oggi piscina! Loro sono la mia patria, i razzisti e i fascisti i miei nemici!“. Un post all’apparenza innocente, che però ha ricevuto moltissime critiche e insulti. In poco tempo è rimbalzato da un diario all’altro di Facebook, acquisendo sempre più visibilità, fino a raggiungere l’apice con la condivisione del segretario della Lega Matteo Salvini. Sempre pronto a fomentare l’odio contro gli immigrati, ha commentato: “Questo Massimo Biancalani prete anti-leghista, anti-fascista e direi anti-italiano, fa il parroco a Pistoia. Non è un fake, è tutto vero! Buon bagnetto“.

In realtà don Massimo non si era definito anti-leghista, ma probabilmente Salvini si è sentito chiamare in causa dalle parole razzisti e fascisti. Noi di Ultima Voce abbiamo contattato don Massimo.

La reazione di don Massimo

Ho provato stupore e meraviglia per la bassezza di certi post e soprattutto per la quantità. Non me lo sarei mai aspettato.

Moltissimi sono stati infatti gli insulti contro il prete, anche a sfondo sessuale, come “Ti piacciono i negretti eh, goditeli” e molti altri che sono stati eliminati da Facebook per la loro indecenza, ma il parroco non è stato colpito da questi: “ciò che mi fa più arrabbiare sono le parole contro i ragazzi. Possono insultare me, non mi interessa, ma per loro mi dispiace. Mi dispiace sentire espressioni razziste nei loro confronti. Pensavo che i razzisti non esistessero più, o almeno che non fossero così tanti. È brutto provare certe cose sulla propria pelle“.

Prima gli italiani!

La maggior parte degli attacchi mossi contro don Massimo ha riguardato la sua “mancanza di italianità“, il fatto che non abbia dato la precedenza agli italiani in difficoltà. Questi attacchi sono però arrivati da persone che non conoscono la realtà della parrocchia di Vicofaro:



La nostra chiesa non si occupa di accogliere solo gli immigrati. Accoglie anche i senza fissa dimora, si occupa di aiutare i bisognosi a 360°, nelle tante forme di difficoltà e di emarginazione in cui questi si presentano. Non dimentichiamo gli italiani.

Don Massimo ha soltanto ascoltato l’appello di papa Francesco e messo in atto gli insegnamenti del Vangelo.

Dagli insulti alla violenza

I razzisti non si sono però limitati agli insulti. Dalle parole sono ben presto passati ai fatti. Ieri don Massimo ha trovato le bici dei giovani che accoglie con le ruote forate.

Per lui “è stato un episodio increscioso. Non me lo sarei mai aspettato, non sono mai stato vittima di fenomeni di esplicita contestazione all’accoglienza. Qualcuno in disaccordo c’è nella comunità, come è nella normalità delle cose, ma non ci sono mai stati attacchi di questo genere. Anzi, sono molti i cittadini che si offrono come volontari nella parrocchia“.

Ma perché tutto questo scandalo per delle foto?

Una semplice foto che ritrae una giornata passata in allegria per dei ragazzi può davvero suscitare tutto questo scandalo? Solo perché sono di colore non possono divertirsi? Si sta creando una vera e propria guerra tra poveri e la colpa è della politica, che, secondo don Massimo, “non offre soluzioni serie riguardo l’immigrazione. Non esiste una legge seria sui migranti, l’approccio è punitivo: per la legge Bossi-Fini sono prima clandestini che persone. Anche il Codice Minniti non è una soluzione: si è risolto il problema consegnando degli esseri umani a dei banditi. È drammatico“.

La politica che strumentalizza gli immigrati ha provocato questo scandalo, come dimostrato da Matteo Salvini. Ma non è solo questo, per don Massimo è colpa della “mentalità indotta dai media, per cui i migranti dovrebbero essere magri e deperiti. Non possono divertirsi in piscina, è uno scandalo. Appena arrivati questi ragazzi soffrono di condizioni sanitarie precarie, alcuni sono davvero pelle ed ossa. Solo dopo un’attenta educazione alla salute alimentare riescono a tornare in forze e ad avere una bella corporatura. E andare in piscina fa parte di una serie di progetti che li riporta in forze. Al momento ci stiamo occupando di un orto botanico e di una sartoria, così che possano imparare cose nuove ogni giorno“.

La foto di don Massimo è stata strumentalizzata da quella stessa politica che

non può o non vuole risolvere il problema dell’immigrazione e che allo stesso tempo non riesce nemmeno a risolvere la situazione economica delle famiglie italiane. La colpa non è dei migranti.

Camilla Gaggero

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