La prima coppia
Solo pochi giorni fa il ricercatore He Jiankui aveva annunciato, con un video su Youtube, la nascita di due gemelle con DNA modificato. Queste sono nate circa un mese fa e sono state soprannominate Lulu e Nana, per garantirne la sicurezza.
He Jiankui, nel filmato poi postato in rete, non è entrato nei dettagli della tecnica.
Quello che si sa è che abbia seguito la procedura nota come CRISPR-CAS9, altrimenti detta del “taglia e incolla”. Ha parlato poi di un nuovo e potentissimo strumento che ha permesso la riscrittura del corredo genetico delle piccole.
Secondo il ricercatore cinese ci sarebbero 8 coppie coinvolte. Tutte hanno il padre sieropositivo, mentre la madre è sieronegativa. Queste, pur sapendo dei rischi, avrebbero dato conferma al trattamento. I timori maggiori circa l’editing genetico riguardano possibili effetti collaterali su altri geni, per non parlare delle possibili “conseguenze sconosciute”.
Un secondo annuncio
Il secondo annuncio è stato fatto durante l’International Summit on Human Genome Editing, che si sta tenendo ad Hong Kong. He Jiankui ha parlato di una gestazione ancora ai primissimi stadi.
Oltre a rivelare la seconda gravidanza, il ricercatore cinese si è detto “sorpreso” del clamore suscitato dal primo annuncio. Dopo essersi inizialmente scusato per il caos scoppiato, si è comunque definito “fiero” di aver dato alle bambine possibilità maggiori nella lotta contro il virus dell’Hiv. Per via delle critiche, ha annunciato di voler mettere in pausa l’esperimento.
Continuando il discorso,ha affermato che la sperimentazione umana sia stata preceduta da diversi anni di esperimenti su cavie animali in laboratorio.
Infine, ha dichiarato di aver inviato a una non meglio specificata rivista scientifica i dati del suo studio, così che questa possa revisionarli.
Cosa ci si aspetta dal DNA modificato
L’obiettivo ultimo dell’operazione è rendere più resistenti le bambine al contagio dal virus dell’HIV. Infatti, quello ad essere modificato, è il gene CCR5: questo compone le proteine che permettono al virus di penetrare nelle cellule dell’ospite.
Secondariamente, le modifiche a questo gene aumenterebbero la resistenza all’infezione da malattie come vaiolo e colera.
Il team di ricercatori, la maggioranza dei quali lavora per la Southern University of Science and Technology di Shenzen, stima “ricadute da Nobel” per il loro lavoro.
Pensano infine di aver trovato la cura alle malattie ereditarie, fino ad ora considerate incurabili.
Reazioni agli annunci
Come anticipato prima, quanto annunciato da He Jiankui ha sollevato un vero polverone. Altri 122 ricercatori cinesi hanno aspramente criticato il lavoro del collega, accusandolo di “scoperchiare il vaso di Pandora”. Il Ministero della Scienza e della Tecnologia e la Commissione Nazionale per la Sanità hanno aperto un fascicolo su di lui. Anche il vice-presidente Xu Nanping ha commentato la vicenda, dicendosi “scioccato” di quanto successo. Ha ricordato poi come esperimenti di questo tipo siano vietati in Cina dal 2003. Il MIT ha pubblicato un articolo su He Jiankui, dicendo che il Comitato Etico Cinese avesse in realtà avallato l’esperimento.
Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, ha definito inutile quanto fatto dal ricercatore cinese. Secondo lui l’editing genetico è ammissibile solo se è l’unica opzione per salvare vite. Per quanto riguarda la lotta all’HIV, ha ricordato come esistano già farmaci e tecniche meno rischiose.
Il dibattito sul Dna modificato è in auge da oramai molti anni. Alcuni scienziati lo descrivono come l’ultima frontiera dell’evoluzione umana. Altri invece come una velleità, utile a dimostrare solo la potenza della scienza.
I secondi si concentrano anche sulle conseguenze della modifica, sia a livello oncologico che per le ripercussioni sconosciute nel corso delle generazioni.
Stefano Mincione