La scoperta di nuovi discendenti rende sempre più concreta la possibilità di sequenziare il DNA di Leonardo da Vinci.
Il nuovo albero genealogico conta 21 generazioni, distribuite su 690 anni di storia, e 14 discendenti maschi ancora viventi. A confermarlo, uno studio decennale che ha permesso ai ricercatori di fare un importante passo in avanti verso il sequenziamento del DNA di Leonardo da Vinci (1452-1519).
Il Genio assoluto
Non essere d’accordo con questa definizione è veramente difficile, considerando il suoincredibile contributo in diversi campi artistici e scientifici. Nato ad Anchiano (Vinci) con il nome di Leonardo di ser Piero (padre), è stato un pittore, scultore, inventore, ingegnere militare, anatomista, pensatore e uomo di scienza. Infatti, è giustamente considerato il più grande rappresentante del Rinascimento italiano.
Lo studio
Pubblicato su Human Evolution, porta il nome di due ricercatori italiani: Alessandro Vezzosi, il fondatore del Museo Ideale Leonardo da Vinci, e Agnese Sabato, il presidente dell’Associazione Leonardo Da Vinci Heritage. Lo studio ha permesso di acquisire dati importanti per cercare di ottenere il DNA di Leonardo e, inoltre, correggere una serie di errori fatti in precedenza.
Conoscenze pregresse
Quanto scoperto oggi è il prosieguo di un’analisi decennale dell’albero genealogico di Leonardo, partendo dal padre, Ser Piero (V generazione), fino ai discendenti ancora in vita (XXI generazione). Come affermato dal team, “nel 2016 avevamo già individuato 35 discendenti viventi di Leonardo, ma erano per lo più indiretti, frutto di parentele parallele anche in linea femminile, come nel caso più noto del regista Franco Zeffirelli.” Invece, per cercare di ottenere informazioni attendibili al sequenziamento, era opportuno individuare parenti lungo la linea maschile, così da studiare il cromosoma Y, che rimane quasi invariato per circa 25 generazioni.
Metodologie
Un progetto sperimentale così ampio ha richiesto l’intervento di esperti di discipline diverse, nonché l’incrocio di numerosi dati. Ad esempio, si sono ricercate informazioni su: nascite, matrimoni, figli, morti e luoghi, conservate sia in archivi pubblici sia privati. Inoltre, è stato necessario incrociarle con le generalità dei discendenti viventi, cercando di tutelarne al meglio la privacy. Insomma, un lavoro complesso e lungo alla ricerca di un profilo attendibile di cromosoma Y, da cui partire per le analisi di comparazione delle diverse tracce biologiche antiche e moderne.
I risultati
Secondo quanto emerso dallo studio, i discendenti diretti in linea maschile provengono dal padre, Ser Piero, e dal fratellastro di Leonardo, Domenico. Attualmente queste 14 persone sono ancora in vita, “hanno un’età compresa tra 1 e 85 anni, vivono non proprio a Vinci, ma in Comuni limitrofi fino alla Versilia”. All’inizio del progetto, molte di loro non avevano proprio idea di quale figura illustre potesse essere un loro antenato. Fortunatamente, hanno collaborato con piacere all’iniziativa, contribuendo spesso in maniera determinante nel dare informazioni.
Dalla XV generazione sono stati raccolti dati su 255 individui, tra i quali configurano i 14 discendenti ancora in vita. La ricerca ha prodotto poi anche una banca dati specifica, GeniaDaVinci, nella quale ci sono tutti i documenti, le immagini e le fonti utilizzate nell’indagine. Queste informazioni saranno fondamentali per continuare i controlli incrociati e validare i risultati ottenuti, nonché acquisire nuove conoscenze.
Le fasi successive della ricerca
Il DNA dei 14 discendenti sarà sequenziato nei prossimi mesi in collaborazione con la task force “The Leonardo Da Vinci DNA Project” , guidata dagli antropologi fisici Brunetto Chiarelli e Henry de Lumley. Inoltre, sono coinvolte diverse università, quali la Rockefeller University (New York), il J. Craig Venter Institute (Maryland) e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze.
Perché sequenziare il DNA di Leonardo?
Come affermato dal ricercatore americano Jesse Ausubel “ci sono una serie di motivi per cui i ricercatori sono affascinati dall’idea di sequenziare il DNA di da Vinci.” Probabilmente, l’aspetto di maggiore interesse è l’avere una migliore comprensione del suo genio, che si è espresso egregiamente in discipline molto diverse.
Ha visto in modi che, diciamo, il miglior giocatore di baseball o il miglior portiere di calcio potrebbero vedere.
Per questo motivo, diversi ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione sull’acuità visiva di Leonardo. Infatti, i suoi disegni, anche se ingranditi di 20-50 volte, testimoniano una perfezione tale nell’utilizzare la matita, da suggerire una vista straordinaria. Quindi, il sequenziamento del suo genoma potrebbe rilevare delle caratteristiche genetiche specifiche in relazione alle capacità visive.
In ultimo, il team ha proposto un nuovo progetto sperimentale per capire se la conoscenza del genoma dell’autore è utile ad attribuire la paternità delle opere. Qualora i risultati fossero buoni, si aprirebbe un nuovo filone di ricerca. In particolare, si vedrebbe lavorare sinergicamente arte e biologia, le quali, insieme, darebbero un notevole contributo al mercato artistico.
L’enigma della Cappella di Saint-Hubert
Alla sua morte, il 2 maggio 1519, Leonardo fu seppellito nella chiesa di Saint-Florentin ad Amboise (Francia), rispettando così le sue volontà. Tuttavia, l’edificio venne distrutto circa cinquant’anni dopo e, contemporaneamente, la sua tomba subì diverse violazioni durante la lotta fra cattolici e ugonotti. Considerato lo stato di degrado in cui versava, nei primi anni del XIX secolo, la chiesa fu presto demolita definitivamente.
Nel 1864, lo scrittore Arsène Houssey (1814-1896) ricevette l’incarico dalla commissione imperiale di ritrovare la tomba di Leonardo. Sicché, nel 1874 scoprì delle ossa che attribuì al Genio italiano, basandosi sulle incisioni presenti sui frammenti lapidei. Alla fine, nello stesso anno, la sua tomba fu ricomposta nella Cappella di Sant-Hubert del castello reale, su ordine del conte di Parigi, Luigi Filippo d’Orléans.
Tuttavia, ancora oggi si parla di resti “presunti” di Leonardo, altro motivo per cui la ricerca di discendenti è fondamentale. Infatti, solo così è possibile fare un confronto con il DNA estratto dalle ossa conservate in Francia e accertare definitivamente l’appartenenza o meno a Leonardo.
Acquista cosa nella tua gioventù, che ristori il danno della tua vecchiezza. E se tu intendi la vecchiezza aver per suo cibo la sapienza, adoprati in tal modo in gioventù, che a tal vecchiezza non manchi il nutrimento.
Un uomo, un genio capace di lasciarci in eredità una quantità di opere così eclettica da rendere impossibile una classificazione specifica dell’autore. Sulla sua vita ci sono ancora tanti misteri irrisolti, che hanno alimentato leggende e folklore.
Una figura enigmatica, dal volto inconfondibile e dalle capacità incredibili, grazie alle quali si è imposto nel Rinascimento europeo, diventandone, a buon diritto, il protagonista assoluto.
E mentre il mondo continua ad ammirare le sue opere, nei laboratori si cerca il DNA di Leonardo per capirne meglio la personalità, così da restituirgli, si spera, un’immagine più attendibile di quella spesso proposta.
Carolina Salomoni