DLE, un nuovo metodo di estrazione del litio che potrebbe rivoluzionare il mondo

DLE

Nel 2017 l’impresa cinese Lanke Lithium ha iniziato a ottenere il litio tramite un metodo alternativo, chiamato DLE, che pare essere molto efficiente. Adesso diverse aziende lo vogliono adottare e potrebbe stravolgere l’economia e portare a un mondo più ecosostenibile.

La DLE

La Direct Lithium Extraction  è una promettente tecnologia che da diversi tempo si sta cercando di applicare. La statunitense Livent dal 1998 aveva avviato con successo la sperimentazione della DLE in Argentina. Ora in Cina da sei anni si produce litio con questa tecnica e sono partiti diversi progetti che vedranno luce tra il 2023 e il 2030. Cile, Canada, Argentina, Cina, Stati Uniti e Germania sono i luoghi scelti dalle aziende minerarie per i loro futuri piani estrattativi. Ci dobbiamo aspettare un cambiamento.

Se infatti questa tecnologia riscontrerà successo, non solo si apriranno nuove possibilità di affari, ma anche uno scenario nuovo per la lotta contro il riscaldamento climatico. Un minor costo di produzione, infatti, presumibilmente implicherà un minor costo per la produzione di  vetture elettriche e di energia verde, a discapito dei combustili fossili e delle industrie inquinanti.

Che cos’è la DLE?



La Direct Lithium Extraction è in un processo in cui si utilizza un procedimento per estrarre con rapidità il litio dai laghi salati. Sostanzialmente, anziché aspettare mesi se non anni per far evaporare naturalmente l’acqua in cui il litio è disciolto, si ottiene il minerale sfruttando un fenomeno chimico-fisico. In particolare uno di questi tre: l’assorbimento, lo scambio ionico o l’estrazione con solvente, i quali permettono di ottenere il minerale sottoforma di cloruro di litio o ione.

Durante l’assorbimento una molecola detta assorbente, per esempio il cloruro di magnesio o il cloruro di sodio, attrae a sé il cloruro di litio (LiCl) contenuto nei laghi di estrazione. In questo modo, evaporando artificialmente l’acqua dei laghi, si riesce a separare l’LiCl da quest’ultima. Per poi repellere l’assorbente dal cloruro di litio lo si sottopone a un flusso di molecole di LiCl che agisce da contrappeso nell’attrazione elettrica. Il litio infine si ottiene dal cloruro di litio attraverso una reazione chimica.

Con lo scambio ionico invece il cloruro di litio scambia il suo ione litio con uno idrogeno. Così facendo si può immediatamente ottenere il litio come minerale aggiungendo elettroni.

Nell‘estrazione con solvente poi una soluzione organica, costituita da un solvente e un soluto estraente, estae il litio contenuto nelle salamoie dei laghi fatte prima evaporare. Successivamente, lo può trasformare tramite trasformazioni chimiche in cloruro di litio o in uno ione.

La Direct Lithium Extraction si sta utilizzando negli impianti di estrazione e ci si deve aspettare una sua diffusione nel mondo

La Goldman Sachs Global Investment Research ad aprile 2023 ha pubblicato uno studio sulla DLE in cui mostra come sempre più progetti si stanno aprendo e i pro e i contro della tecnologia. In Cina, in particolare, alcuni di essi saranno operativi tra meno di tre anni. Il Cile inoltre recentemente ha approvato la National Lithium Policy per cui potremmo aspettarci novità nel settore minerario del Paese.

La Direct Lithium Extraction sta mostrando dei risultati incredibili rispetto alla tradizionale tecnica di evaporazione. Impiega meno tempo per estrarre il minerale – si parla di ore o giorni anziché di mesi o anni – e permette di recuperarlo in quantità maggiore – almeno il 30 per cento in più rispetto al metodo tradizionale. Inoltre consuma meno acqua e terra, non dipende da condizione atmosferiche e ha un costo di utilizzo piuttosto contenuto.

Tuttavia, presenta dei problemi non trascurabili che richiedono per la loro risoluzione delle ricerche approfondite. La DLE per estrazione con solvente, ad esempio, ha degli impatti ambientali significativi e gli strumenti e le sostanze utilizzati per questa tecnica si possono facilmente deteriorare. Il solvente della soluzione organica, infatti, potrebbe essere un inquinante e si consuma facilmente correndendo gli strumenti. Lo scambio di ioni e l’assorbimento, inoltre, non consentono di ottenere il litio in modo puro, ma assieme per esempio ad atomi di calcio e magnesio. Il che richiede di purificarlo con costi a dir poco rilevanti. E non solo: per attuare la Direct Lithium Extraction con uno di quest’ultimi due fenomeni chimici è necessario sostenere spese iniziali alte, che non potrebbe risultare conveniente sostenere.

Rivoluzionerà il mondo la Direct Lithium Extraction?

Se la DLE avrà successo nella maggior parte degli impianti per ottenere il litio, la produzione mondiale del minerale potrebbe persino raddoppiare. Si tratterà di un successo notevole, considerando che la domanda d’auto elettriche secondo BloombergNEF triplicherà in futuro e attualmente non si sa come verrà soddisfatta.

Inoltre, se la produzione aumenterà anche il prezzo delle auto elettriche presumibilmente diminuirà dati l’incredibile disponibilità del minerale sulla terra, i costi diminuiti di produzione e la competibilità sul mercato. Il costo d’una batteria elettrica, la compenente degli e-vehicles costituita da litio, precisamente dal 95 per cento, infatti secondo Lawlove va dai 4760 ai 19200 dollari. Se si offrirà sul mercato una quantità di litio doppia rispetto a quella odierna, ci si può aspettare un prezzo sugli autoveicoli minore fino a 5000 dollari. E non solo per gli autoveicoli: i pannelli solari funzionano grazie a batteria a litio che hanno un prezzo tra i 6800 e10700 dollari.

Le auto elettriche sono indispensabili per la transizione ecologica, in quanto non si alimentano sfruttando carburante. Quest’ultimo è responsabile quasi del 12 per cento delle emissioni di anidride carbonica dovuto a macchine, moto, bus e taxi. Rappresentano un tassello fondamentale per contrastare il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico.

Nicola Scaramuzzi

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