Dj Fabo è morto in Svizzera questa mattina. Marco Cappato: “Alle 11,40 se ne è andato con le regole di un Paese che non è il suo”.
Dj Fabo ha messo fine alla sua vita questa mattina in Svizzera. Il suo appello alle istituzioni italiane è rimasto inascoltato. Fabo, tetraplegico e cieco dal 2014 a causa di un incidente, voleva morire perchè la sua vita non era più tale.
Aveva chiesto più volte alle istituzioni italiane di poter mettere fine alle sue sofferenze attraverso la morte assistita ma senza esito. Una battaglia pubblica che Dj Fabo ha condotto con grande dignità ma che non ha potuto vincere. Non gli è stata data la possibilità nemmeno di scegliere.
Scegliere di morire, di mettere fine ad atroci sofferenze che lo hanno privato del suo diritto alla vita, quella vera, quella “vissuta”. Perchè sì, la vita è tale perchè deve essere vissuta con dignità. Quella di Dj Fabo non era più vita. Immobile in un letto e cieco da ben 3 anni, Dj Fabo non sopportava più di dover andare avanti in queste condizioni.
Lo Stato italiano non ha ascoltato il suo appello e Dj Fabo è stato costretto ad emigrare in un Paese che non era il suo per potersi vedere riconosciuto il diritto di poter scegliere.
Non il diritto di morire, ma il diritto di poter scegliere di morire. Un diritto che in Italia non esiste. Una cosa inconcepibile. Fabo ha trovato un aiuto in Marco Cappato, dell’associazione Luca Coscioni, attivista e radicale che l’ha accompagnato presso la clinica in cui gli è stata praticata la morte assistita.
Cappato in un tweet dice:”Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo“. Per lui, ora si paventerebbe il reato di aiuto al suicidio e rischia 12 anni di carcere. Marco Cappato si è preso la responsabilità di aiutare Fabo a morire ma in realtà ha aiutato una persona a vedersi rispettato un diritto che dovrebbe essere fondamentale: il diritto di vita e di morte.
“Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato con le mie forze e non grazie all’aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha voluto salvarmi da questa vita, un inferno di dolore, di dolore, di dolore“. Queste le ultime parole di Dj Fabo in un tweet, poco prima di morire.
“Non solo per lavorare con dignità, ma anche per morire con dignità bisogna emigrare dall’Italia. E Fabo è morto in esilio perchè il suo Paese, il nostro Paese, non ha ascoltato il suo appello“, scrive Roberto Saviano in un post su Facebook.
Ciao Fabo, che la morte ti sia lieve.
Laura Maiellaro