Ripristinato il divieto di aborto in Georgia dopo sei settimane

ripristino del divieto di aborto in Georgia

La Corte Suprema ha deciso di ripristinare il divieto di aborto in Georgia dopo sei settimane di gravidanza, una fase in cui molte donne non sono ancora consapevoli di essere incinte. Questa sentenza ha ribaltato una decisione recente presa il 30 settembre dal giudice Robert McBurney, della Corte Superiore di Atlanta, che aveva dichiarato incostituzionale il divieto dopo sei settimane e aveva fissato il limite a 22 settimane di gestazione, cioè circa cinque mesi. La decisione di McBurney era stata rapidamente contestata dal procuratore generale della Georgia, che ha presentato ricorso, portando la questione alla Corte Suprema dello Stato.

La legge sul divieto di aborto in Georgia e la Corte Suprema

La Corte Suprema dello Stato, durante la giornata di ieri, ha vagliato e annullato definitivamente la precedente sentenza che aveva dichiarato illegale il divieto di aborto in Georgia. Da oggi infatti, la maggior parte degli aborti sarà di nuovo e a tutti gli effetti illegale, passate le sei settimane di gravidanza. Il divieto di aborto dopo sei settimane, noto come Life Act, era stato originariamente approvato nel 2019, ma la sua applicazione era stata sospesa fino al 2022.

Ciò è stato reso possibile solo quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ha emesso una sentenza che ha ribaltato il diritto all’aborto a livello nazionale, una legge che esisteva dal 1973. Con questa nuova decisione, il potere di regolamentare l’aborto è stato restituito ai singoli Stati, e la Georgia ha rapidamente attuato il suo regolamento restrittivo. Questo significa che ogni Stato può agire in maniera autonoma, senza essere legato o dover restituire alcuna decisione a livello federale.

La legge sul divieto di aborto in Georgia vieta l’IVG quando, a seguito di una visita, viene chiaramente rilevato il battito cardiaco del feto: questo può avvenire anche a sei settimane dal concepimento. Inoltre, è stato specificato che un eventuale divieto di aborto viene preso in considerazione anche quando il soggetto presenta una salute vulnerabile o se il feto ha qualche forma di anomalia.

L’intervento del giudice McBurney

Nel settembre 2024, il giudice Robert McBurney ha cercato di bloccare l’applicazione del Life Act, affermando che la Costituzione della Georgia protegge la libertà individuale e quindi anche il diritto delle donne di scegliere se portare avanti una gravidanza. Ha inoltre sostenuto che, in quanto Stato garante di diritti, la Georgia dovrebbe lasciare che ogni donna decida sul proprio corpo, in base a cosa accade e in base alle proprie necessità e desideri. Ogni donna può decidere se e quando lo Stato può interferire con le sue volontà.

McBurney ha argomentato che il limite appropriato per l’interruzione di gravidanza dovrebbe essere la “viabilità del feto”, ovvero il momento in cui il feto potrebbe potenzialmente sopravvivere al di fuori dell’utero, che si verifica generalmente tra le 22 e le 24 settimane. Questa decisione aveva rappresentato un’importante vittoria per i sostenitori dei diritti all’aborto nello stato, ma è stata temporanea. Proprio lo stesso giudice, che operava nella Corte Superiore della Conta di Fulton, ha reso illegale il divieto di aborto in Georgia fino alla 22 settimana di gravidanza.



Ritornando alle ultime settimane, il procuratore generale della Georgia ha prontamente presentato ricorso contro la decisione del giudice McBurney, chiedendo alla Corte Suprema della Georgia di ripristinare il Life Act e affermando che la legislazione riflette la volontà dei cittadini dello stato. La Corte Suprema ha risposto rapidamente, emettendo una sospensione della decisione di McBurney e ripristinando il divieto di aborto dopo sei settimane. L’ordinanza è entrata in vigore immediatamente e rimarrà tale fino a quando il ricorso non sarà definitivamente discusso.

Il contesto politico e le pressioni legislative

La Georgia è uno stato governato da una forte maggioranza Repubblicana, e il Life Act riflette una spinta legislativa conservatrice che mira a limitare drasticamente l’accesso all’aborto. Le opposizioni alla legge sono state intense, con organizzazioni per i diritti delle donne e gruppi di difesa dei diritti civili che hanno denunciato la misura come eccessivamente restrittiva e discriminatoria.

Ad esprimersi ci sono stati anche molti gruppi e collettivi femministi che hanno criticato duramente la decisione sul divieto di aborto in Georgia. “È crudele che la possibilità delle nostre pazienti di accedere all’assistenza sanitaria riproduttiva di cui hanno bisogno sia stata nuovamente tolta” ha affermato il Feminist Women’s Health Center.

C’è chi, tra le opposizioni, ha sollevato i nomi di Amber Thurman e Candi Miller per ricordare quanto le lesioni dei diritti umani e la limitazione dell’autodeterminazione del corpo possa portare a conseguenze estreme. Le due donne rappresentano due casi emblematici di morte nel 2022 a causa della pericolosa deriva anti-abortista nello stato della Georgia. 

Conseguenze a lungo termine

Questa decisione rappresenta un’importante vittoria per i legislatori anti-aborto e potrebbe avere conseguenze di lungo termine. La legge sul divieto di aborto in Georgia attualmente in vigore continua a limitare fortemente i diritti riproduttivi delle donne nello stato, allineandosi con un movimento più ampio negli Stati Uniti che cerca di limitare l’aborto attraverso legislazioni statali. La battaglia legale è tutt’altro che conclusa, poiché le corti superiori esamineranno ulteriormente il caso e potrebbero ribaltare nuovamente il divieto.

La questione dell’aborto ha riacceso un intenso dibattito negli Stati Uniti, specialmente dopo la decisione della Corte Suprema federale del 2022, che ha eliminato il diritto costituzionale all’aborto a livello nazionale. Molti Stati con governi conservatori hanno colto l’opportunità di introdurre leggi restrittive, e la Georgia è uno di questi esempi. In questo contesto, la vicenda della Georgia è rappresentativa delle tensioni esistenti tra i diritti individuali e le leggi statali che cercano di limitarli, e continuerà a influenzare il panorama politico e sociale del Paese.

Lucrezia Agliani

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