Se sei diverso non meriti di essere felice

Se ti ritengono diverso, se ti definiscono anormale e strano, la cattiveria che ti investirà non avrà fine.

Accettare colui che è “diverso” è sempre stato difficile per l’uomo. Benché la sua stessa specie presenti varie sfaccettature dello stesso essere, sembra che l’uomo faccia fatica ad accogliere quelle piccole diversità che distinguono gli abitanti della Terra.

Il colore della pelle, la forma degli occhi, tutto viene guardato con sospetto, con estraneità. E se nel corso degli anni il pregiudizio nei confronti del colore della pelle ha perso (anche se non del tutto) la sua forza, ogni caratteristica fisica rappresenta una buona scusa per discriminare, per sminuire, per insultare.

Boorp
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Sembra quasi che tutti debbano essere uguali, fatti con lo stesso stampo, stessa forma, stessi colori. Se qualcuno è diverso, tutti si scaglieranno contro di lui. Con cattiveria e crudeltà si prenderanno gioco di lui.
Non moltissimi anni fa eri colpevole anche di non avere una vista perfetta: portare gli occhi ti condannava e “quattrocchi” diventava il tuo nuovo appellativo.

Non ti viene perdonato nulla. Sei una donna e hai una taglia superiore alla 42? Allora sei grassa e per principio non verrai considerata bella. Sei una persona studiosa e diligente a scuola? Allora sei un secchione, uno sfigato che merita di essere malmenato e umiliato.
Tutto, ogni piccolo dettaglio, è un pretesto per attaccare e ferire.

Il problema diventa ancora più grave quando le parole cattive di un ragazzino diventano le azioni crudeli di un adulto. Da adulti, essere diverso non si riduce più all’aspetto fisico, la questione si fa più complessa. Se sei grasso o magro non importa più così tanto, ma se sei omosessuale, allora sono guai. Se nasci nel Paese sbagliato non te la cavi “solo” con le umiliazioni e il ripudio dei genitori, rischi la condanna a morte.
E se sei transgender? Verrai guardato con ancora più disprezzo. Non perdoneranno il tuo essere diverso e ti assaliranno fino ad annichilire la tua persona.

L’uomo stesso dà rilevanza ad aspetti che ritiene essere diversi dalla normalità che lui stesso si è inventato. Cosa significa essere normali? Qual è la linea di demarcazione tra diversità e normalità? Tra un modo di essere giusto e uno sbagliato? Siamo noi ad aver definito i confini dell’accettabile, con le nostre stesse mani. Siamo sadici nei confronti della nostra stessa specie, ci mortifichiamo per minuzie che trasformiamo in tragedie.

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