Varie associazioni si stanno attivando in una mobilitazione senza precedenti per contrastare il progetto della nuova linea ferroviaria merci a Genova, manifestando una chiara intenzione di impedire la riproduzione di quanto accaduto a Viareggio. La ferma opposizione di questi gruppi riflette l’unità e la determinazione nel voler evitare che un simile “modello Viareggio” si ripeta nella loro città.
Il futuro di Genova passa dal grido di protesta che si leva contro il trasferimento dei depositi chimici da Multedo a Sampierdarena e la riattivazione della linea merci del Campasso.
L’appuntamento è stato fissato a domani mattina, sarà una giornata densa di rivendicazioni e richieste di cambiamento. Alle 10, due punti cruciali della città diventeranno il punto di partenza di una manifestazione senza precedenti: piazza Pallavicini nella Valpolcevera e i giardini Pavanello a Sampierdarena. Un percorso che culminerà nella Radura della memoria, sotto il simbolico Ponte San Giorgio, testimone delle ferite ancora aperte del Morandi.
La mobilitazione, sostenuta dalla Rete genovese dei comitati, trova il suo nucleo a Sampierdarena, contestando il trasferimento dei depositi chimici a Ponte Somalia. Ma l’eco della protesta si riverbera anche dalle zone di Certosa e Campasso, in opposizione alla nuova linea ferroviaria merci, destinata a correre tra gli edifici residenziali.
Il Comune ha prontamente risposto, convocando un’assemblea pubblica per lunedì. Sarà presentato il “Masterplan”, un piano di riqualificazione e rigenerazione urbana della Valpolcevera, finanziato con un cospicuo budget di 199 milioni dal ministero. Un tentativo di compensare i disagi causati dalle nuove infrastrutture, ma che necessita dell’attiva partecipazione e accettazione della comunità locale.
Nell’ambito dell’assemblea, verrà anche siglato l'”addendum” al Protocollo d’intesa del 31 agosto del 2022, coinvolgendo Stato, Regione, Comune e Rfi. Questo aggiornamento consentirà di avviare il finanziamento iniziale di 6 milioni di euro per la progettazione preliminare effettiva, oltre a gestire le delicate questioni degli indennizzi. Una tempistica stringente viene delineata, con una precisa scadenza entro “otto mesi dall’individuazione” dei soggetti incaricati tramite un processo di gara.
Nel frattempo, Rfi prenderà in carico, sempre grazie a queste risorse, la copertura di via Ardoino a Sampierdarena, un primo passo tangibile del progetto.
Tuttavia, l’opposizione non resta inerte di fronte a questo quadro. Attraverso una lettera inviata al commissario per il progetto unico Terzo valico-Nodo ferroviario, Calogero Mauceri, rappresentanti dei principali partiti in Comune e in Regione – Pd, M5S, Azione, lista Rossoverde, lista Sansa, Linea condivisa – chiedono un incontro urgente. Esprimono preoccupazione per il presunto mancato rispetto dei tempi e dei modi stabiliti dal protocollo del 2022, sollevando critiche sull’attuazione del “Masterplan”.
Tra le criticità maggiori, si evidenzia l’acquisto previsto dei primi due piani dei palazzi lungo via Canepari, dove la nuova linea ferroviaria dovrà transitare. Tale proposta, per l’opposizione, non mira a una vera rigenerazione urbana, ma potrebbe comportare una discesa dei valori immobiliari e un impoverimento del quartiere.
Le aspettative sono ora rivolte all’assemblea prevista per lunedì alle 15 nella Casa di quartiere di Certosa. Al tavolo degli interlocutori, saranno presenti il sindaco Marco Bucci e il vice Pietro Piciocchi, insieme al viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, all’assessore regionale ai Trasporti Augusto Sartori, al commissario Mauceri, al vice direttore generale di Rfi Vincenzo Macello e al commissario straordinario dell’Autorità portuale Paolo Piacenza.
Le soluzioni e le risposte attese si affacciano ora sull’orizzonte della discussione pubblica, mentre la città si prepara a esprimere con forza la sua voce contro le decisioni che potrebbero plasmare il suo futuro.