Siamo sempre pronti ad inveire contro gli immigrati che hanno ricarica telefonica e 30’euro al giorno. Ci lamentiamo continuamente di tutto ciò che collega l’immigrazione alla disoccupazione. Tuttavia, seguitemi un attimo, e pensate a quanti lavori c’erano quando eravate bambini e che ora non esistono più.
All’inizio, sembrava che le macchine agevolassero l’uomo, ma oggi ci stanno rubando il lavoro! Altro che immigrati.
Disoccupazione agli albori
Partendo dall’elettrificazione cittadina, abbiamo perso il lampionaio. Quanti operai sono stati spazzati via quando nacque la catena di montaggio. Per non parlare delle automobili che hanno rottamato i cocchieri taxy e i cocchieri merci.
Disoccupazione nella nostra infanzia
Prima non si timbrava il biglietto nella macchinetta, ma veniva firmato, o timbrato da un addetto col timbro. Si andava dal fotografo per sviluppare i rullini, e lo si invitava alle cerimonie per filmarle. Oggi, con uno smartphone di media qualità il fotografo è stato ridimensionato parecchio, e fa la fame.
Ben presto, sparirà anche lui, ignorando che la fotografia è un arte, e non dipende dalla qualità del dispositivo. Non dimentichiamo il tecnico che svuotava la cassa di spicci del telefono a gettoni, e dei videogiochi. Ma fortunatamente è riuscito a riciclarsi, maneggiando i distributori automatici.
Disoccupazione oggi
Il benzinaio sta scomparendo: stanno aprendo parecchie pompe self-service. I distributori automatici sono sempre più diffusi e più forniti. I lieviti chimici hanno agevolato i panettieri. Oggi, le nuove leve non comprendono “gli orari del panettiere“. Non esiste più il furgone che porta le bobine al cinema.
Non c’è più manco la moviola. Adesso, il proiettore è digitale. Il film viene affittato per un determinato periodo di tempo e trasmesso dal pc al proiettore direttamente nella sala.
Spero vivamente che ci sia un cambio di tendenza, altrimenti, continuando su questa scia, saremo di troppo e le macchine domineranno il mondo.
Daniel Pastore