Dislessia: basta bufale sforzatevi a capire cosa sia.
Oltre ad una intervista su di un giornale, ove dichiarava che la dislessia è una moda, un pedagogista ha dichiarato alla trasmissione Rai “uno mattina” del 29 ottobre, che la dislessia sia una malattia mentale.
Tali dichiarazioni prive di fondamento e supportate con dati volutamente distorti hanno fatto non solo risentire le categorie dei neuropsichiatri e psicologi ma soprattutto coloro che convivono con questa caratteristica. http://www.trainingcognitivo.it/bufale-sulla-dislessia-non-solo-facciamo-chiarezza/
Già nel sistema scolastico è difficile combattere giornalmente per difendere i diritti di bambini e ragazzi dislessici, figuriamoci quando vengono divulgate mere menzogne e senza alcun contraddittorio.
Dai vari gruppi di pagine Face Book, come ad es. Genitori, Ragazzi e DSA – Dislessia io ti conosco; sono partite varie smentite e lamentele sia verso la trasmissione Rai che verso la pagina del pedagogista. Smentite e lamentele che non sono state accolte. E’ scandaloso che un servizio pubblico che siamo obbligati a pagare tutti, anche i dislessici, non dia la possibilità di replica magari a chi la dislessia la conosce veramente. Sicuramente il diritto di replica viene concesso a chi ha sponsor potenti e promotori di case editrici non a chi non ha abbastanza voce grossa per potersi far ascoltare. Un vero confronto potrebbe far fallire la campagna pubblicitaria del nuovo libro di tale pedagogista, il quale dovrebbe occuparsi della propria materia e non sparare bufale su ciò che non conosce.
Le pagine Face Book dei diversi gruppi, oltre che il sito Ultima https://www.ultimavoce.it/dislessia-chi-pensa-sia-una-moda/ e qualche altro sono stati gli unici a dare spazio ad un po’ di informazione non manipolata per campagne di marketing. Su queste pagine Face Book potrete trovare le informazioni veritiere relative a cosa sia realmente la dislessia e cosa spesso devono affrontare i dislessici.
Solo con L’informazione si possono sfatare certi pregiudizi, e come diceva Albert Einstein:
E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio!
Almeno proviamoci.
Raffaella Presutto