Disertori nord coreani: perché spesso non risultano veritieri?

Disertori nord coreani, 22enne giustiziato

Foto di Roman Harak

Disertori nord coreani: perché spesso non risultano veritieri? La verità tra menzogne, incongruenze e interviste troppo ben pagate. Yeonmi Park e Evelyn Jeong.

Fama, ricchezza e interviste pagate fin troppo bene

Nonostante non vi siano molti dubbi circa le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dalla dittatura e dal governo nord coreano ai suoi cittadini, come afferma anche la giornalista Suki Kim che é rimasta nella Corea del Nord sotto copertura per poter ottenere informazioni circa la vita delle persone comuni e la dittatura nord coreana, le storie dei disertori della Corea del Nord sono spesso, almeno parzialmente, false. 

I disertori della Corea del Nord, infatti, spesso raccontano storie parzialmente false per potere ottenere lo status di rifugiati politici in paesi esteri nel caso ad esempio di chi potrebbe voler immigrare negli Stati Uniti d’America, oppure per ottenere visualizzazioni, popolarità e soldi se pubblicano libri e/o aprono un canale YouTube dal momento che le storie estreme e drammatiche vendono meglio rispetto alle altre. 

Nello specifico, i disertori della Corea del Nord vengono pagati profumatamente per partecipare a delle interviste e raccontare la loro storia.

Secondo questo articolo in Inglese:

“Initially, the payment was to cover the cost of meals and local transport, which was approximately $30 in the late 1990s when I first began interviewing in China and South Korea. However, the fees had risen to $200 per hour by the time I attempted to interview people from North Korea in May 2014.

 

A government official from the South Korean ministry of unification told me the range of fees could vary wildly, from $50-500 per hour, depending on the quality of information.” 

Tradotto viene detto che inizialmente il pagamento per le interviste copriva solamente il costo dei pasti e del trasporto locale, ed era di circa $30 negli ultimi anni degli anni ’90 quando avevano appena iniziato ad intervistare i disertori Nord Coreani in Cina e Corea del Sud. 

Dopo tuttavia, il pagamento per le interviste é salito a $200 per ora (anche se i dati dei pagamenti delle interviste a Yeonmi Park arrivano a cifre molto più elevate, anche nel range delle migliaia di dollari statunitensi!) circa nel 2014. 

Un ufficiale del governo della Corea del Sud del ministero di unificazione disse all’autore dell’articolo che il pagamento per ogni intervista varia notevolmente, in un range di $50 a $500, in base alla qualità dell’informazione. 

Risulta perciò importante chiedersi quanto questo influisca sulla veridicità delle storie dette nelle interviste stesse. 

Non tutti i disertori della Corea del Nord sono poveri…

e rischiano la vita a fuggire 

Diversamente da Yeonmi Park, un’altra disertrice di nome Evelyn Jeong, di cui puoi ascoltare qua la storia in Inglese, non ha paura di raccontare la sua storia e non ha interesse a renderla drammatica. Infatti, Evelyn e la sua famiglia erano di ceto abbiente e lei e la madre avevano deciso di andarsene dalla Corea del Nord per avere una vita migliore all’estero ma anche per permettere ad Evelyn di studiare all’estero. 

Non vi era stato molto di drammatico accaduto durante la fuga: la madre di Evelyn aveva pagato un soldato di guardia dal confine tra la Corea del Nord e la Cina che già conosceva, al fine di lasciarle attraversare il confine senza essere arrestate, promettendogli poi di tornare. 

Parlando bene il Cinese, era anche riuscita ad affittare un appartamento o comunque una sistemazione momentanea in Cina. 

Dalla Cina sono arrivate in Laos percorrendo un sentiero in una foresta dal confine, sempre corrompendo un “broker” per lasciarle passare. 

Poi con una barca sono arrivate in Tailandia, per poi arrivare in Corea del Sud e decidere di fare immigrare Evelyn, sola, negli Stati Uniti, per farla adottare da una famiglia americana e studiare nelle scuole superiori e nelle università americane. 

A 21 anni, il suo futuro é già promettente dal momento che è riuscita ad aprire un negozio tutto suo dove i clienti pagano per farsi fare le extension alle ciglia, e con i soldi che ha guadagnato si è già comprata la sua auto, inoltre sta per ottenere la cittadinanza americana e sogna di diventare una donna d’affari. 

 Anche Evelyn, nel video, parla delle gravi violazioni dei diritti umani del governo nord coreano, delle esecuzioni, della tirannia, del culto del leader, e della propaganda. 

 

Leggi la prima parte dell’articolo su Yeonmi Park qui; 

la terza parte qui. 

Giada Vezzosi

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