Diseguaglianza: New York contro la disparità tra i sessi

Diseguaglianza, questa è la parola che l’artista giapponese, Kazunori Shiina, ha voluto rappresentare con l’intento di suscitare emozioni e riflessioni rispetto ad un tema la cui attualità è all’ordine del giorno.

Il risultato ha fatto il giro del mondo. Infatti, l’immagine adottata, la cui intensità disarma chiunque la veda, riproduce, con una metafora, il senso più profondo del messaggio che intende trasmettere.

Protagonista, un luogo “calpestato” da migliaia di persone ogni giorno: una stazione della metropolitana di New York.

Quale miglior posto, per numero di persone, ad ogni ora del giorno? Soprattutto durante le prime ore della mattinata quando la metropolitana diventa teatro di una vera e propria corsa verso il luogo di lavoro? E quale miglior scenario se non le scale mobili che permettono di raggiungere la superficie senza fatica? Pur sempre affiancate dalle scale classiche che invece richiedono un ulteriore sforzo?

È qui che Kazunori Shiina ha voluto soffermare la propria attenzione. E lo ha fatto scegliendo due colori, quelli “tradizionali”, che nell’immaginario collettivo distinguono gli uomini dalle donne. Così le scale mobili si sono vestite di blu, mentre le altre, quelle convenzionali, hanno assunto i colori del rosa.

Alla base delle due scale una dicitura, le cui parole recitano: Step in inequality – The road to the top is not the same for men and women” (Gradini in diseguaglianza – La strada verso l’alto non è la stessa per uomini e donne”).

http://www.kazunorishiina.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Il messaggio non può essere più chiaro ed impattante nell’evidenziare come la discriminazione tra i due sessi continui ad essere un problema nel mondo lavorativo, così come nelle varie sfaccettature della vita quotidiana.

Un gap del quale buona parte del mondo occidentale è ormai consapevole ma le cui manifestazioni e rimedi risultano ancora insufficienti. Infatti i numerosi, diffusi casi all’ordine del giorno spesso non trovano l’obiettivo dei media pronto a renderli palesi né il coraggio di chi ne è protagonista pronto a denunciarli.

Una disparità che si sostanzia sia nello sforzo che il genere femminile deve fare, rispetto a quello maschile, per raggiungere gli stessi risultati nella scala delle gerarche aziendali, sia nelle differenze salariali.

Trascendere il piano razionale. Questo è l’intento che si propone l’artista, che vuole spingersi più in là e creare, mediante l’impatto visivo, il sorgere e mescolarsi di emozioni la cui complessa natura, spesso radicata in ognuno di noi, può trasformarsi in un utile strumento: l’empatia.

Uno strumento il cui codice si cela dietro una comunicazione non verbale. Un linguaggio frutto di emozioni che può metterci in condizione di percepire un disagio, una necessità, un momento di allegria o tristezza.

È probabile che questa annosa battaglia contro la diseguaglianza, per sortire effetti, abbia bisogno di “armi” alternative. Armi in grado di sensibilizzare la società mediante “shock emozionali” per finalmente assistere ad un’ulteriore, seppur meno tecnologica, evoluzione del genere umano.

                                                                                                                                                           

                                                                                                                                                        Turi Ambrogio

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