In Nepal, nella giornata di martedì 5 dicembre 2023, il tribunale del distretto di Rikum Ovest ha emesso una sentenza giudiziaria contro la discriminazione basata sulla casta a favore della comunità dei Dalit.
Questa decisione giudiziaria contro le discriminazioni per motivi di casta acquisisce automaticamente un’importanza storica senza precedenti.
Il motivo è rintracciabile nella speranza di porre finalmente delle basi concrete per costruire un precedente significativo, avente come scopo quello di mettere in pratica un cambiamento necessario in merito a questa problematica radicata della società nepalese.
Il Nepal e il sistema di caste
Da poco più di 10 anni, il Nepal ha sostituito la monarchia indù in una Repubblica federale, nonostante il mantenimento del sistema di caste, ormai secolare.
I Dalit, ovvero gli “intoccabili”, sono le persone maggiormente discriminate all’interno di questo sistema di caste e la loro comunità è soggetta a restrizioni sia da parte dello Stato sia da parte della società in generale.
Esistono, in Nepal, tra i 3,6 ai 5 milioni di individui con questo status sociale. Tale casta presenta 3 sottogruppi:
- Gli abitanti delle regioni collinari;
- Gli abitanti delle montagne;
- I Madeshi Dalit del Terai, una regione di pianura nel sud che si estende nell’India settentrionale.
Le discriminazioni per motivi di casta verso la comunità dei Dalit
Le discriminazioni per motivi di casta che avvengono all’interno della comunità dei Dalit rappresentano la più grande sfida volta a eliminare il casteismo.
Sebbene la costituzione nepalese riconosca chiaramente le discriminazioni per motivi di casta come un reato punibile, quella verso i Dalit resta una macchia sociale profonda e difficile da arginare.
Le comunità Dalit sono sottoposte a divieti che vanno dalla impossibilità di sviluppo delle loro comunità alla negazione dell’accesso ai siti religiosi, alla sottomissione delle donne che vengono sottostimate e molto spesso sono vittime della tratta di esseri umani.
La situazione dei Dalit con l’introduzione della Repubblica federale
Con l’abolizione della monarchia, il popolo nepalese ripose tutte le speranze di cambiamento nei partiti politici, ma fin da subito sono sorte tantissime difficoltà che sono state motivo di rivolte e proteste. Come quando l’Assemblea Costituente non è riuscita ad emanare la nuova costituzione in tempi brevi, promulgandola, infine, nel 2015.
Il problema della comunità dei Dalit è radicato nella società a tal punto che nemmeno il più recente e drastico cambiamento politico del Paese è riuscito a risolvere questa situazione.
Da ciò è facilmente deducibile il fatto che tale problematica non possa essere risolta dall’oggi al domani in quanto sono necessarie misure e riforme che richiedono una combinazione di azioni da parte della comunità dei Dalit, dal governo e dai partiti politici.
Tutto ciò, perché, il nuovo sistema politico del Nepal ha sì, creato la possibilità di uguaglianza e di parità, ma tali proposte ancora sono rimaste solamente su carta e non sono state applicate al sistema di caste che caratterizza la realtà della società nepalese.
La sentenza storica contro le discriminazioni per motivi di casta
Il 5 dicembre 2023, il tribunale del distretto di Rikum Ovest ha emesso una sentenza storica condannando 26 imputati, dei quali 24 all’ergastolo, per l’omicidio di sei giovani appartenenti alla comunità discriminata dei Dalit.
Il fatto risale al maggio del 2020 quando una folla di criminali appartenenti ad una casta dominante aveva accusato un Dalit, Narabaj BK, di avere una relazione con una ragazza del gruppo.
La vendetta per tale supposizione fu proprio l’uccisione di Narabaj Bk e di altri cinque Dalit, ai quali vanno aggiunte 13 persone ferite appartenenti alla stessa comunità.
Nonostante la legge, datata 2011, presente nella Costituzione con la quale si vietano le discriminazioni per motivi di casta, tale questione resta ancora radicata nella società nepalese a tal punto che a volte le denuncie esposte dai Dalit non vengono nemmeno prese in considerazione.
La natura orribile del crimine in questione mette in luce l’entità della discriminazione e della violenza che la comunità dei Dalit continua ad affrontare in Nepal.
Le autorità devono fare con urgenza sforzi completi per prevenire, indagare efficacemente e perseguire i sospetti di tali reati e questa sentenza storica è, di fatto, considerata la base per avere un precedente utile per apportare definitivamente questo cambiamento. Non solo sulla carta, ma applicato alla realtà quotidiana di questa comunità.
Andrea Montini