Quello nutrito per Angela Merkel è sempre stato da parte degli europei un sentimento strano.
C’è chi l’ammira, c’è chi non la tollera minimamente. Eppure non si può fare a meno di ammettere che la personalità politica della Cancelliera tedesca non ha mai lasciato nessuno indifferente.
Si ritorna a parlare di lei oggi per via del discorso pronunciato nel corso di un evento elettorale tenutosi ieri, 28 Maggio, a Monaco di Baviera.
Angela Merkel non le manda a dire e fredda, dura, determinata si espone come non era mai successo prima d’ora.
“Impossibile fidarsi degli Usa.”
Frase semplice, immediata, insindacabile, non fraintendibile. Il segno della profonda delusione dell’incontro tra i Big Seven dei giorni scorsi a Taormina corre lungo ogni parola di un discorso che rappresenta una svolta storica per l’Europa.
“I tempi in cui potevamo fidarci completamente l’uno dell’altro sono passati da un pezzo. […] Noi europei dobbiamo veramente prendere il nostro destino nelle nostre mani.”
Un discorso sentito quello di Angela Merkel e che ha trovato l’appoggio della platea lì giunta ad ascoltarla.
L’applauso generale di fronte a quel richiamo ad un popolo europeo che dovrà autodeterminarsi da sé, senza contare su appoggi esterni, è stato istintivo e concitato da quanto rende noto il quotidiano tedesco Die Welt.
La Cancelliera ha parlato del Presidente statunitense Donald Trump, del russo Vladimir Putin, senza tuttavia dimenticare che “dobbiamo mantenere relazioni amichevoli con gli Stati Uniti e col Regno Unito e con gli altri vicini, Russia compresa”.
Ma tanti sono i temi che hanno logorato i rapporti con la Casa Bianca.
Avevamo già assistito ad un incontro strano nel mese di marzo: le immagini della tedesca vicino al tycoon palesavano un certo disagio. Tuttavia il G7 di Taormina sembrava l’occasione ideale, in particolare dopo la vittoria di Emmanuel Macron che aveva caldamente invitato il Presidente Donald Trump a rispettare gli Accordi di Parigi, uno dei tasselli alla base dell’allontanamento dalla sfonda atlantica, per ripartire.
Il racconto delle posizioni divergenti rispetto a tutti i leader mondiali, che ha fatto rinominare il summit G6+1, lasciava già ampi spunti di riflessioni su quanto sarebbe stato di lì in avanti.
Sorprende probabilmente l’immediatezza della posizione presa da Angela, che nei giorni scorsi era stata tra l’altro oggetto di molte critiche da parte del Presidente Trump per la decisione di accogliere tutti i profughi siriani durante l’emergenza del 2015.
Nessuno “spirito di Taormina”, per riprendere la celebre espressione legata agli storici Accordi di Locarno, quel clima di fiducia reciproca tra le potenze che avevano vissuto la tragedia della Prima Guerra Mondiale e che decisero comunque di collaborare.
Col senno di poi quella stessa fiducia concessa con gli Accordi non fu ben riposta e chissà che questa distanza netta sancita dalla Merkel, in pieno contrasto con le parole del tycoon che parla con un tweet di “grande successo per l’America”, non le conferisca il ruolo di infallibile statista.
Ilaria Piromalli