Disabilità non significa diversità: non solo il 3 dicembre ma sempre

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Il 3 dicembre è la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, durante la quale bisogna ricordare che disabilità non significa diversità.

Come ogni anno, il 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Anche quest’anno, il Ministero della cultura ha aderito a questa giornata, promuovendone i valori e ricordando come sia necessario superare qualsiasi barriera sia fisica che cognitiva. Tante saranno le diverse iniziative organizzate per tutto il mese di dicembre nei musei e negli altri istituti del Mic (Ministero della cultura). Ovviamente, bisogna ricordare che il concetto di disabilità non significa diversità.

Ed è altrettanto importante sottolineare che non vale solo il 3 dicembre ma sempre. Siamo stanchi di vedere come la figura del disabile venga paragonata quasi a un alieno, proveniente da un altro mondo. Tutti devono godere dei medesimi diritti, ed è giusto che ai disabili siano riconosciuti senza grandi battaglie ma in modo spontaneo.

Com’è nata questa giornata?

La Giornata Internazionale delle persone con disabilità ha come obiettivo quello di riflettere sulle sfide e sui progressi che coinvolgono le persone con disabilità di tutto il mondo. Nel 1976, per volontà dell’ONU è stato proclamato il 1981 come anno internazionale delle persone con disabilità. Inoltre, per chi se lo fosse dimenticato, è stata presentata la bandiera dei portatori di handicap il 3 dicembre 2017, direttamente alla sede europea delle Nazioni.




Come ogni anno, anche quest’anno è stato scelto un tema in occasione di questa giornata, e per il 2023 hanno pensato al tema “non lasciare indietro nessuno”. Questa scelta richiama l’Agenda 2030 in riferimento allo sviluppo sostenibile, che ha come obiettivo quello di non lasciare indietro nessuno, garantendo un pieno coinvolgimento delle persone con disabilità in qualsiasi ambito della vita. Tutti, compresi i disabili e nessun’altro escluso, devono essere coinvolti nelle decisioni che riguardano la propria vita e il proprio pianeta.

Alcune iniziative per ricordare che disabilità non significa diversità

In occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, il Ministero della cultura ha pensato ad alcune iniziative e attività che si svolgeranno sul territorio. L’obiettivo è di organizzare per tutto il mese di dicembre una serie di attività e di visite in alcuni luoghi della cultura.

Per esempio, il 2 dicembre 2023, presso il Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano in provincia di Potenza, si svolgerà un laboratorio per realizzare prodotti tattili. Questa iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare i più piccoli verso questa tematica, soprattutto l’aspetto della cecità.

Sempre il 2 dicembre 2023, presso il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu”, si terrà una visita guidata tattile rivolta in particolar modo agli atleti paralimpici non vedenti. Il giorno successivo, proprio il 3 dicembre, avverrà un percorso interattivo e partecipativo direttamente con gli spazi espositivi.

Il 3 dicembre nel Duomo di Bolzano verso le ore 15.00 si svolgerà la Santa Messa, con una dedica speciale a chi vive con una forma di disabilità. Sempre nella giornata del 3 dicembre, si potrà assistere a un concerto di musica da camera per soprano e violoncello direttamente al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma.

Presso la Certosa e Museo di San Martino di Napoli si terrà il 5 e 21 dicembre un percorso tattile e sensoriale. Un’attività del tutto innovativa rispetto a quelle abituali, tra cui l’arte dell’intarsio in pietre dure e della lavorazione dei metalli.

Queste sono solo alcune delle iniziative organizzate in occasione di questa giornata. Non importa quante siano, ciò che interessa è il messaggio che si vuole diffondere.

Un messaggio che tutti dovrebbero condividere, perché disabilità non significa diversità

Non ci interessa chi predica bene ma poi razzola male. Per questo motivo, questi valori non devono essere promossi e rispettati solo il 3 dicembre, piuttosto devono essere condivisi tutti i giorni. Bisogna crederci fortemente, promuovere l’inclusività e l’uguaglianza, sensibilizzando soprattutto i più piccoli che saranno gli adulti e la società del futuro. Tutti noi dobbiamo educare questi bambini, fargli capire che il termine disabilità non significa diversità, e non rappresenta nemmeno un suo sinonimo.

Siamo stanchi di vedere queste persone discriminate, senza nessuna motivazione ma solo perché sono diversi. Come dice il proverbio “L’unione fa la forza”, è necessario unire le forze e combattere insieme per raggiungere questo obiettivo comune.

 

Patricia Iori

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