Da oggi 1 gennaio 2025, l’Italia vede il debutto di un’importante figura istituzionale: il Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità. Questo nuovo organo, istituito dal d.lgs. 20/5/2024, rappresenta un passo cruciale nel rafforzamento dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità. La creazione di questa autorità è una risposta concreta all’esigenza di promuovere una società più inclusiva e rispettosa delle diversità. A ricoprire la carica massima sarà l’avvocato Maurizio Borgo.
Il Garante nazionale è un organo collegiale composto da tre membri: un Presidente e due componenti. Questi sono nominati rispettivamente dai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, conferendo all’organo un carattere di imparzialità e indipendenza.
La missione principale del Garante è quella di assicurare che le persone disabili possano godere appieno dei loro diritti, contrastando ogni forma di discriminazione, sia essa diretta che indiretta.
Oltre a Borgo, già capo di gabinetto della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, compongono l’organo il professore Francesco Vaia e il dottor Antonio Pelagatti.
Maurizio Borgo ha commentato così la sua nomina:
«Assicuro, fin da adesso, che profonderò, insieme ai componenti dell’Autorità, ogni sforzo perché le azioni del Garante possano contribuire – in sinergia con le due federazioni Fand e Fish e le innumerevoli associazioni che operano, quotidianamente, per la promozione e la tutela dei diritti delle persone con disabilità – a migliorare la qualità di vita di ogni persona e delle famiglie».
La ministra Alessandra Locatelli, invece, ha annunciato:
«Grazie alla Riforma sulla disabilità e al decreto che istituisce l’Autorità il nostro Paese si dota di una importante figura di riferimento per tutelare sempre di più i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Sono convinta che potremo collaborare con determinazione per contribuire ad attuare quel cambio di sguardo che stiamo promuovendo, per vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti, e soprattutto per assicurare ad ogni persona una vita dignitosa, partecipata, autonoma e indipendente come previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità».
Un compito fondamentale
Un aspetto cruciale del mandato del Garante è l’attuazione dei principi sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, adottata a New York il 13 dicembre 2006 e ratificata dall’Italia nel 2009.
Tale Convenzione rappresenta un quadro di riferimento internazionale per garantire l’uguaglianza e la dignità delle persone disabili, promuovendo politiche che mirino all’inclusione e alla partecipazione attiva nella società. L’autorità Garante, quindi, si pone come un tassello strategico nell’implementazione di tali principi a livello nazionale.
Infatti, tra le competenze del Garante nazionale vi è proprio la vigilanza sull’applicazione delle normative volte a tutelare i diritti delle persone con disabilità. Questo include l’analisi delle segnalazioni di discriminazioni o violazioni dei diritti, l’adozione di provvedimenti volti a rimuovere ostacoli che limitano la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita sociale, economica e culturale, nonché la promozione di campagne di sensibilizzazione e formazione.
L’obiettivo è quello di favorire un cambiamento culturale che riconosca le persone disabili non solo come destinatari di diritti ma anche come protagonisti attivi nella costruzione della società.
Cooperazione e monitoraggio
Il ruolo del Garante è anche quello di fungere da interlocutore privilegiato per le associazioni che rappresentano le persone con disabilità, creando così un dialogo costruttivo con le istituzioni pubbliche e private.
In questo senso, la collaborazione con enti locali, scuole, aziende e organizzazioni della società civile sarà essenziale per sviluppare iniziative condivise che possano migliorare le condizioni di vita delle persone disabili.
Un ulteriore elemento distintivo dell’Autorità Garante l’incarico di monitorare l’efficacia delle politiche pubbliche in materia: attraverso relazioni periodiche e raccomandazioni, il Garante fornirà un quadro aggiornato sulla situazione dei diritti delle persone con disabilità in Italia, individuando le criticità e suggerendo interventi migliorativi. Questa funzione di controllo contribuirà a rendere più trasparente e responsabile l’azione delle istituzioni.
Un passo in avanti verso la parità di diritti
L’istituzione del Garante nazionale si inserisce in un programma più ampio di riforme volte a rafforzare l’equità e la giustizia sociale: in un momento storico caratterizzato da una crescente attenzione verso i diritti umani e l’inclusione, l’Italia compie un ulteriore sforzo nel garantire pari opportunità a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche o mentali.
Questo impegno è in linea con le raccomandazioni europee e internazionali, che sottolineano l’importanza di istituzioni dedicate alla protezione dei diritti delle persone più vulnerabili.
È importante anche sottolineare che il successo del Garante dipenderà non solo dall’efficacia delle sue azioni ma anche dalla capacità della società di accogliere e sostenere il cambiamento. La creazione di una cultura inclusiva richiede infatti l’impegno di tutti: istituzioni, imprese, scuole e singoli cittadini.
Solo attraverso un approccio collettivo sarà possibile realizzare una società dove ogni individuo possa sentirsi valorizzato e rispettato nella propria unicità.
In conclusione, l’attivazione di questa figura è un simbolo tangibile dell’impegno del Paese verso l’uguaglianza e l’inclusione. Questo organismo non solo vigilerà sul rispetto dei diritti ma contribuirà attivamente a costruire una società più equa e solidale, in cui ogni persona, indipendentemente dalle proprie condizioni, possa vivere pienamente e senza barriere.
Sara Coico