Disabilità in Italia: 14 over 65 su 100 ne soffrono

disabilità

Circa 14 persone su 100 over 65 vivono una forma di disabilità che compromette la loro autonomia nelle attività quotidiane. Questo il dato reso noto dall’Istituto Superiore di Sanità. La disabilità si manifesta principalmente nelle difficoltà di svolgere attività di base come mangiare, vestirsi, lavarsi e spostarsi, essenziali per la vita di ogni giorno.

L’impatto della disabilità cresce in modo significativo dopo i 85 anni, quando circa il 40% degli anziani si trova ad affrontare limitazioni nelle attività quotidiane. Questa condizione non solo ha effetti diretti sulla persona disabile, ma grava anche sulle famiglie, che si trovano a dover affrontare un carico assistenziale significativo. Le strutture pubbliche, come le ASL o i Comuni, sembrano giocare un ruolo secondario nell’offrire supporto diretto, con la maggior parte dell’assistenza che ricade sulle famiglie stesse.

Le differenze di genere e sociali

Interessante è il fatto che la disabilità non colpisce in modo uniforme la popolazione, ma presenta disparità legate al genere e al livello socio-economico. Le donne, infatti, sono più frequentemente affette da problemi di salute rispetto agli uomini, con una prevalenza che raggiunge il 17% contro il 10% degli uomini. Questo dato può essere attribuito, oltre che alla maggiore longevità delle donne, anche a fattori sociali e culturali che determinano differenze nell’accesso alle risorse sanitarie.

Inoltre, la disabilità è più comune tra le persone che vivono in condizioni di svantaggio socio-economico o che possiedono un basso livello di istruzione. La fragilità, una condizione più complessa rispetto alla disabilità, segue una distribuzione simile, con una maggiore incidenza tra chi si trova in situazioni economiche difficili. La fragilità implica difficoltà nell’eseguire attività quotidiane complesse, come la gestione della propria salute, la preparazione dei pasti, l’assunzione di farmaci, l’uso del telefono e la gestione economica. Questa condizione coinvolge circa 17 persone su 100.

Il supporto familiare come principale risorsa

La maggior parte delle persone con disabilità e fragilità riceve un sostegno fondamentale che proviene principalmente dalla famiglia. Circa il 95% delle persone con disabilità e 98% di quelle fragili si avvalgono dell’aiuto di familiari per svolgere le attività quotidiane. Questo supporto è cruciale, considerando che solo una piccola percentuale riceve assistenza professionale da operatori socio-sanitari, con numeri che non superano il 2-3% per l’aiuto domiciliare.


Nonostante la solidarietà familiare resti una risorsa imprescindibile, la crescente longevità e la complessità delle necessità assistenziali pongono enormi sfide alle famiglie. In alcuni casi, l’aiuto di badanti o conoscenti diventa indispensabile. Tuttavia, è evidente che la disponibilità di servizi pubblici adeguati e la presenza di contributi economici (come l’assegno di accompagnamento) sono cruciali per alleviare il peso che grava sulle famiglie.

Il tema dell’inclusione sociale

Il tema dell’inclusione sociale e della cura delle persone con disabilità è centrale nelle discussioni contemporanee, come evidenziato dalla recente celebrazione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, il 3 dicembre 2024. Le Nazioni Unite hanno scelto come tema di quest’anno l’amplificazione della leadership delle persone con disabilità, ponendo l’accento sul principio fondamentale di partecipazione e rappresentanza.

Lo slogan del movimento globale per i diritti delle persone con disabilità, “Niente su di noi senza di noi”, richiamando il principio di autodeterminazione, sottolinea l’importanza di un approccio inclusivo che coinvolga direttamente le persone disabili nella definizione delle politiche e delle strategie a loro destinate. La disabilità non deve essere vista solo come un ostacolo da superare, ma come una condizione che richiede soluzioni strutturate e partecipative, che vanno oltre l’assistenza sanitaria, per abbracciare aspetti di inclusione sociale e parità di diritti.

Le disparità geografiche e il contributo economico

Un altro aspetto importante è il gradiente Nord-Sud della disabilità in Italia. I dati mostrano che la percentuale di persone con disabilità è più alta nel Sud Italia (17%), rispetto al Centro (13%) e al Nord (10%). Questo squilibrio potrebbe riflettere una maggiore difficoltà nell’accesso a servizi e strutture sanitarie e assistenziali nel Mezzogiorno, ma anche una differenza nel ricorso a strutture di ricovero e assistenza.

Inoltre, circa una persona su quattro con disabilità riceve un contributo economico (come l’assegno di accompagnamento). Tuttavia, il sostegno pubblico non sempre è sufficiente a coprire l’intero fabbisogno assistenziale, e molte famiglie devono integrare questo supporto con risorse proprie.

La strada verso una società più inclusiva

Le sfide legate alla disabilità e alla fragilità richiedono un impegno collettivo che non solo punti a migliorare la qualità dell’assistenza, ma che lavori concretamente per costruire una società più inclusiva. L’invecchiamento della popolazione, unito a un aumento delle patologie croniche, rende urgente la riforma del sistema assistenziale, mettendo al centro la partecipazione attiva delle persone con disabilità. In questa direzione, la leadership delle persone con disabilità deve essere non solo riconosciuta, ma anche amplificata, affinché siano loro stesse a determinare le politiche che incidono sulla loro vita quotidiana.

Vincenzo Ciervo

Exit mobile version