Disabili psicosociali in Ghana, incatenati e torturati

Disabili psicosociali in Ghana

Incatenati, torturati e violentati.
Questa è la condizione dei disabili psicosociali nei campi di preghiera e nei centri di cura tradizionali in Ghana

Un’indagine dell’associazione per i diritti umani Human Rights Watch (HRW) ha rilevato casi di tortura e trattamento disumano in campi di preghiera e centri di cura tradizionali del Ghana.
Qui, disabili psicosociali vengono detenuti contro la propria volontà a tempo indeterminato.

Nonostante i provvedimenti di legge presi dal governo nel 2012 e nel 2017, la situazione, ad oggi, è tragica.

Disabili psicosociali in Ghana: diritti umani violati

Dal 28 al 30 novembre scorsi, HRW ha visitato cinque strutture situate nelle zone centrali e orientali del Ghana. In ognuna di queste strutture, i ricercatori hanno trovato pazienti incatenati o chiusi in gabbia, tra cui anche minorenni.

Nel Centro erboristico Edwuma Wo Wo Ho di Senya Beraku, l’associazione ha trovato 22 uomini rinchiusi in una stanza buia, legati alle pareti mediante catene alle caviglie lunghe non più di mezzo metro.
I detenuti sono costretti a urinare e defecare in un secchio comune, e possono fare il bagno solo una volta ogni due settimane.
In un’altra sezione, dove sarebbero rinchiuse 30 persone, l’erborista ha vietato l’ingresso sostenendo che fosse in corso uno “speciale trattamento spirituale“.

Stessa cosa nel campo di preghiera Heavenly Ministry di Edumfa, dove 8 uomini e 7 donne affetti da condizioni di salute mentale sono stati rinvenuti in gabbie talmente piccole da non permettere di allungare le braccia.

Nei cinque campi visitati, HRW ha riscontrato profonde violazioni dei diritti umani, tra cui: mancanza di cibo adeguato, condizioni insalubri, mancanza di igiene e mancanza di libertà di movimento.
In un altro campo di preghiera, una donna di 41 anni ha confessato di essere stata ripetutamente vittima di violenza sessuale.

Un uomo [che vive qui] è venuto a violentarmi qui cinque mesi fa, in questa stanza. Mi ha violentata tre volte. È improprio che una cosa del genere accada nella Casa di Dio.
Non ho ricevuto nessun tipo di cura post-stupro

Il governo non sta facendo abbastanza: l’appello di HRW

Quella dell’incatenamento delle persone affette da disabilità psicosociali è una pratica piuttosto comune in Ghana.




Secondo credenze comuni, le condizioni mentali sarebbero causate da maledizioni e spiriti maligni. Perciò, le famiglie portano i malati da guaritori tradizionali o religiosi.
In altri casi, si tratta di individui che fanno uso di marijuana e che, per questo motivo, vengono emarginati e reclusi.

Nel 2012, il Ghana ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Lo stesso anno, una legge sulla salute mentale ha stabilito che i pazienti “non devono essere sottoposti a torture, crudeltà, lavori forzati e qualsiasi altro trattamento inumano“. Per monitorare l’applicazione della legge, inoltre, il governo ha istituito diversi comitati di visita e un tribunale per la salute mentale.
Nel 2017, l’Autorità per la salute mentale del Ghana ha vietato la pratica dell’incatenamento, liberando 16 detenuti.
Ma la tendenza non si è invertita.

Tina Mensah, il viceministro della Salute del Ghana, ha reagito con stupore ai risultati dell’indagine di HRW.

Con tutta questa educazione, continuano a incatenare?

Diversa la reazione della direttrice ad interim dell’Autorità per la salute mentale, Caroline Amissah, che promette un maggiore impegno del governo.

Le persone con problemi di salute mentale sono esseri umani proprio come me e voi. Hanno diritto ai loro diritti. Una diagnosi di salute mentale non è una condanna a morte. Dovremmo investire nei servizi della comunità

Infine, Human Rights Watch ha lanciato un appello al governo perché inserisca il rispetto della salute mentale tra le sue priorità.

Incatenare le persone con disabilità psicosociali nei campi di preghiera e nei centri di cura è una forma di tortura.

 

Il governo del Ghana dovrebbe prendere provvedimenti immediati per porre fine all’incatenamento, assicurando che i Comitati di visita e il Tribunale per la salute mentale dispongano di risorse adeguate per svolgere le loro responsabilità.

Dovrebbe anche garantire che le persone con disabilità psicosociali ricevano un sostegno adeguato per l’alloggio, la vita indipendente e la formazione professionale.

Infine, dovrebbe mantenere l’impegno di sensibilizzare i guaritori tradizionali e religiosi e il pubblico in generale

Nel frattempo, numerose ONG ghanesi, spesso guidate da persone affette da tali disabilità, si battono per ottenere migliori servizi di salute mentale.
Tra queste associazioni c’è MindFreedom Ghana, che ha stabilito una rete di supporto in sei delle sedici regioni del Ghana.
Basic Needs Ghana, invece, organizza gruppi di supporto tra pari.

Giulia Calvani

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