Disabile deriso per strada a Bergamo, la replica della madre diventa virale

disabile

Fonte: profilo Facebook di Erika Defendi.

È diventato virale il post su Facebook di Erika Defendi, una donna, madre di un figlio disabile, che ha denunciato sul social l’episodio di bullismo operato da parte di due adolescenti nei confronti del ragazzo.

Il figlio disabile è stato deriso per la sua condizione

La donna si è sfogata sul suo profilo, perché quanto successo nel pomeriggio del 26 giugno l’aveva molto delusa e amareggiata. Lei e suo figlio di trovavano in centro a Bergamo, diretti a mangiare un gelato. Mentre erano fermi davanti al semaforo aspettando che diventasse verde, due ragazzine di circa 16 anni si sono affiancate a loro. Scattato il via, la donna ha proseguito lasciandosi alle spalle le adolescenti, le quali però non erano abbastanza lontane da non far sentire le proprie risatine e bestemmie, secondo quanto riportato su Facebook.




La madre si è voltata e ha notato che una delle due ragazze si faceva grasse risate mentre scimmiottava la camminata del figlio. Egli è infatti diplegico: per diplegia si intende la paralisi di una parte del corpo, che colpisce prevalentemente gli arti inferiori e causa difetti di postura.

 

La reazione estremamente matura del figlio

Nel post su Facebook, la donna racconta della reazione del figlio, sicuramente molto matura e sorprendente per un ragazzo di 15 anni. Egli, di fronte a quella terribile scena di derisione e mentre la donna rivolgeva rimproveri alle ragazzine, ha fermato la mamma e con calma le ha detto:

Mamma, le persone così ignoranti vanno ignorate. Io faccio così.

L’accaduto ha fatto il giro di Facebook

Lo sfogo di Erika è diventato virale. Il post ha fatto il giro del social, con quasi 50.000 condivisioni, 68.000 reazioni e 12.000 commenti. Quanto raccontato ha indignato tantissime persone che hanno espresso la loro solidarietà alla donna e al ragazzo.

La derisione, la mancanza di rispetto, il bullismo perpetrato dalle due ragazze sono delle condotte davvero spiacevoli. Per questo comportamento, anche i genitori o chiunque abbia la responsabilità delle adolescenti devono farsi un esame di coscienza. Serve più sensibilità verso il prossimo in generale. Per fortuna, esistono anche persone che sanno cosa siano questi sentimenti, come dimostra l’ondata di solidarietà ricevuta da Erika. Oggi 29 giugno, la donna ha ringraziato con un altro post per i numerosissimi messaggi e commenti di conforto ricevuti, precisando che hanno contribuito a far sì che il figlio Maruen riacquistasse fiducia in sé stesso.

Rossella Micaletto

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