Sta per iniziare la corsa ai diritti TV delle principali competizioni calcistiche nazionali ed europee per il periodo 2018-2021. Le trattative sono ancora ad uno stadio preliminare, presumibilmente la sfida entrerà nel vivo verso maggio o giugno e i contratti potrebbero essere stipulati anche dopo l’estate. Si ha però la sensazione che il duopolio Sky-Mediaset potrebbe cadere: la Rai si potrebbe fare avanti per la Champions in chiaro; Discovery e La 7 potrebbero decidere di puntare maggiormente sull’offerta calcistica e la Lega ipotizza la creazione di un canale tutto suo.
Nuovo format per la Champions
Dal 2018 la Champions League vedrà il ritorno della quarta squadra italiana, dopo alcuni anni in cui solo le prime tre classificate potevano accedere alla principale competizione continentale. Inoltre, una grande novità per le TV riguarda la suddivisione della partite della giornata in due slot orari: 19 e 21. Fino ad ora, a parte casi particolari dovuti al fuso orario, gli incontri iniziavano in contemporanea alle 20.45. Questa prospettiva dovrebbe portare ad un aumento stimato del 28% gli introiti dovuti alla cessione dei diritti alle emittenti interessate. Calcio e Finanza riporta che proprio in base a questo, l’accordo con BT ha fruttato un aumento del 30% dei ricavi.
Mediaset si fa da parte ?
Potrebbe chiudersi la parentesi Mediaset per la trasmissione della Champions League in Italia. Infatti l’emittente non sembra pronta a spendere cifre astronomiche per accaparrarsi nuovamente i diritti TV delle partite del martedì e del mercoledì, anche dati i pesanti passivi che i costi di gestione di Premium hanno provocato.
Dato per scontato l’interessamento di Sky, che possedeva i diritti su tutta la Champions fino al 2015, è in ogni caso scongiurata la cessione diretta dei diritti da Mediaset all’emittente di Murdoch. Dopo anni di assenza anche la Rai è alla finestra per ottenere una fetta della torta (almeno un match in chiaro settimanale) e non è da escludere l’interessamento di Discovery, che ultimamente sta puntando molto sullo sport. Discorso simile per quanto riguarda l’Europa League, attuale esclusiva Sky, che potrebbe riconfermare la propria posizione.
In ogni caso nessuno sembra intenzionato ad offrire cifre astronomiche o anche solo paragonabili a quelle sborsate dal gruppo Fininvest nel triennio 2015-2018. In questo modo sarebbe impossibile per l’UEFA riuscire a ottenere l’auspicato aumento degli incassi.
Serie A: rischio ribasso per i diritti TV
Per quanto riguarda la Serie A, le aspettative della Lega Calcio sono di incrementare il miliardo e duecento milioni incassati due anni fa. Tuttavia, le trattative fra Sky e Mediaset (vincolata dalla risoluzione della diatriba con Vivendi) potrebbero far saltare il banco e non scatenare aste. Anche in questo caso Mediaset sarebbe disposta a spendere meno rispetto al passato e quindi difficilmente punterà al rialzo. Il disimpegno del Biscione desterebbe preoccupazione, poiché le squadre ottengono introiti pesantissimi per tenere in piedi l’industria del calcio (pari a circa il 50% delle entrate) e una cessione a prezzi più bassi del previsto sarebbe un problema non da poco.
La Lega Calcio potrebbe a quel punto creare un canale autonomo, cui però dovrebbe essere abbinato un partner finanziario in grado di aggiungere fondi. Inoltre Repubblica ipotizza che la Lega potrebbe compensare il calo delle entrate nazionali con una distribuzione più ricca all’estero, dove il mercato ha ancora margini di crescita. Sempre a proposito di nuove emittenti, i diritti TV per la Coppa Italia destano invece l’interesse del gruppo Discovery e di Urbano Cairo, che potrebbe trasmetterla su La 7. Interessante è anche il fatto che la competizione sia l’unico prodotto in cui i diritti esteri valgono molto di più di quelli domestici (50 milioni contro 25).
Diritti UK: BT vince di nuovo
In Gran Bretagna BT ha riacquistato in esclusiva i diritti TV della Champions League ed Europa League per il periodo 2018-2021. Superata la concorrenza di Sky Sports, il colosso telefonico britannico ha messo sul piatto 1,18 miliardi di sterline, pari a 394 milioni a stagione. Si tratta di un aumento del 31% rispetto ai 299 milioni annuali offerti nel triennio 2015-2018. Il monopolio BT non è visto di buon occhio dall’Uefa, che avrebbe preferito la spartizione dei diritti con emittenti non a pagamento per assicurare la trasmissione di qualche incontro in chiaro.