Il dingo australiano è un grosso canide che all’occhio sembra più un grosso cane selvatico che un lupo, inoltre anche se sappiamo che il dingo è in Australia da circa 4000 anni non v’è dubbio che i dingo attuali si siano mischiati con i cani arrivati dall’Europa con le prime 11 navi di deportati.
Infatti lupi, cani e dingo accoppiandosi tra loro danno origine a prole fertile, a differenza di altri incroci possibili nel mondo animale che danno origine a prole sterile (come i muli, generati dall’incrocio tra una cavalla e un mulo maschio).
Ora però dalla Penn University arriva notizia di un articolo scritto da Pat Shipman professoressa aggiunta di antropologia ora in pensione e pubblicato su The Anatomical Record che rivede il posizionamento di questo canide nel cammino di addomesticamento da lupo a cane domestico restituendoci un dingo australiano più lupo che cane.
Essenzialmente l’articolo poggia su dati comportamentali, su quello che gli aborigeni dicono di questi loro compagni di lunga data e anche su analisi genetiche.
Il risultato? La più conosciuta enciclopedia online definisce il dingo un cane rinselvatichito, ma la Shipman non concorda.
Per dirne una nessuno ha mai pensato di chiedere agli aborigeni la loro opinione sui dingo, del resto chi chiederebbe mai un’opinione in materia scientifica a un aborigeno? Se chiedete a un europeo vi dirà che i dingo sono strani grossi cani, un aborigeno vi dirà che un dingo non è un cane e loro ci convivono da tanto tempo.
I cani domestici seguendo l’uomo che si dedicava all’agricoltura hanno nel corso del tempo modificato il loro genoma mettendoli in grado di digerire gli amidi.
Il lupo non possiede questa capacità e il dingo la possiede solo in minima parte.
Ma anche le analisi sul comportamento ci restituiscono un quadro del dingo australiano più lupo che cane, il dingo ha una capacità di interazione con l’uomo molto minore di quella del cane domestico. Aborigeni e dingo si sono evoluti come specie commensali, possono stare insieme ma non dipendono gli uni dagli altri. Gli aborigeni usavano rubare cuccioli nelle tane ed allevarli ma poi questi tornavano in libertà dove si riproducevano e crescevano la prole.
I dingo si sono perfettamente adattati all’ostile entroterra australiano e ne sono diventati il predatore alpha (uomo escluso), i cani rinselvatichiti non sopravvivono in quell’ambiente.
Dunque dove si pone il dingo? Il dingo con questo mal tollerare gli amidi e non trovarsi bene in cattività va considerato un lupo che si è incamminato sulla strada per diventare cane ma si è fermato presto, non un cane rinselvatichito.
Roberto Todini