A ottobre è stata istituita una Commissione algoritmi per studiare l’impatto dell’AI su informazioni ed editoria con presidente Giuliano Amato. Dopo le critiche in conferenza stampa della Meloni sono state annunciate le dimissioni di Amato dalla Commissione algoritmi. La notizia della sua presidenza aveva già lasciato delle perplessità i mesi scorsi e gli scontri con il governo attuale erano iniziati fin dalla sua nomina.
Il motivo delle dimissioni di Amato dalla Commissione algoritmi
Pochi mesi fa è stato annunciato dal Governo l’istituzione di una Commissione algoritmi, ovvero un gruppo di studio per analizzare l’impatto dell’Intelligenza artificiale su informazione e editoria. Come presidente di questa Commissione è stato nominato Giuliano Amato, ex presidente della Corte costituzionale. Le dimissioni di Amato dalla Commissione algoritmi avvengono in polemica con Giorgia Meloni.
La decisione è stata annunciata da lui stesso dopo le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa del 4 gennaio. Infatti, in quest’occasione ha ribadito come non fosse al corrente della scelta di nominare Amato alla presidenza della Commissione, le sue parole sono state:
credo si sappia che non sia una mia iniziativa
Nella conferenza stampa ha anche criticato il contenuto di un’intervista di Amato rilasciata a Repubblica in cui critica l’attuale Governo. Amato, infatti, non si era risparmiato nel polemizzare sull’attuale Governo, parlando di “democrazia a rischio” e di “apprensione” per la “nostra destra populista”. Parlando anche di come la Corte costituzionale sia “percepita come un nemico”. Le parole della Meloni in risposta, che hanno portato poi alle dimissioni di Amato dalla Commissione algoritmi, sono:
Sono rimasta particolarmente basita dalle dichiarazioni del professor Amato sul tema della Corte costituzionale
Le polemiche sulla presidenza di Amato avevano fatto discutere ancora prima di queste risposte della Meloni. In molti si erano chiesti se una persona di età avanzata, 85 anni, e con nessuna esperienza nel campo, fosse la più adatta a guidare una commissione sull’intelligenza artificiale.
Dopo queste polemiche, in un colloquio con il Corriere della sera, vengono annunciate le dimissioni di Amato dalla Commissione algoritmi, il diretto interessato ha deciso di commentare così:
È una commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere un’iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico
Aggiungendo con rancore mascherato da ironia:
Peccato, ci perdono qualcosa… ma a me semplificherà la vita
La Commissione algoritmi
La Commissione algoritmi è al lavoro da alcuni mesi. La nomina di Giuliano Amato come presidente è arrivata a ottobre 2023 seguita da perplessità e critiche, che hanno portato poi alle dimissioni di Amato dalla Commissione algoritmi.
L’obbiettivo di questa commissione è quello di studiare il fenomeno dell’IA sull’informazione e l’editoria e di redigere un report per valutare i posti a rischio in questi campi e le possibili contromisure legislative che il Governo può adottare. Si inserisce in un contesto più ampio di regolamentazione dell’intelligenza artificiale in cui molti governi in tutto il mondo si stanno attrezzando per fronteggiare le sfide future di questo fenomeno.
I membri della Commissione sono 10, in cui troviamo professori universitari ed esperti come, Francesco Bonchi, Direttore della ricerca presso Centai, Giuseppe di Pietro, direttore dell’istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni del Cnr e presidente della Future Artifical Intelligenze Research, e il giornalista Roberto Sommella. Per portare avanti il loro compito collaboreranno con le associazioni coinvolte nel mondo dell’informazione.
Prima delle dimissioni di Amato dalla Commissione algoritmi, lui stesso parlava così rispetto ai rischi dell’intelligenza artificiale:
Può avere sull’economia effetti assolutamente sconvolgenti e le intelligenze naturali della nostra Costituzione non potevano assolutamente contemplarlo
Di fronte alle polemiche circa la nomina della presidenza e le successive dimissioni di Amato dalla Commissione algoritmi bisognerà capire come continueranno i lavori della Commissione, con il rischio, però, che la politica italiana si soffermi e litighi sull’innovazione su basi ideologiche, senza capire la portata delle sfide epocali portate dall’Intelligenza artificiale.