Il Digital Product Passport: un passo verso la moda circolare e sostenibile.
Il settore della moda è da tempo sotto esame per il suo impatto ambientale negativo. La produzione di abbigliamento, che spesso comporta l’uso intensivo di risorse naturali e la generazione di rifiuti, è una delle industrie più inquinanti al mondo.
Per affrontare questa sfida, l’Unione Europea ha introdotto una serie di misure innovative, tra cui il Digital Product Passport (DPP), nell’ambito del regolamento Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR).
Questo nuovo strumento, che sarà obbligatorio a partire dal 2026, promette di rivoluzionare il modo in cui i capi di abbigliamento vengono prodotti, distribuiti e consumati, con l’obiettivo di ridurre significativamente l’impatto ambientale del settore tessile.
Il concetto di Digital Product Passport è tanto semplice quanto potente: si tratta di una raccolta dettagliata di informazioni che tracciano l’intero ciclo di vita di un prodotto, dalla sua concezione alla sua dismissione.
Fornisce un livello di trasparenza senza precedenti, mettendo a disposizione dei consumatori e dei professionisti del settore una vasta gamma di dati, tra cui l’origine delle materie prime, i processi di produzione impiegati, l’utilizzo di risorse naturali e il rispetto delle norme etiche e ambientali.
Offre una serie di vantaggi sia per le aziende che per i consumatori. Per le imprese, rappresenta un’opportunità di distinguersi sul mercato, di migliorare la propria reputazione e di rispondere alle crescenti esigenze dei consumatori attenti alla sostenibilità.
Una strategia europea per una moda sostenibile
Il Digital Product Passport non è solo un’innovazione tecnologica, ma anche un pilastro della strategia europea per il tessile sostenibile e circolare. Con l’obiettivo ambizioso di garantire che entro il 2030 tutti i prodotti tessili nel territorio dell’Unione Europea rispettino rigorosi standard ambientali, questa iniziativa mira a rivoluzionare l’intera catena del valore del settore moda.
Save The Duck si distingue come uno dei precursori nell’adozione del Digital Product Passport. Fin dal 2018, l’azienda ha intrapreso un percorso verso la sostenibilità, ma ha ritenuto necessario andare oltre, anticipando le future normative e dotando tutti i suoi prodotti di un DPP.
Questa mossa audace ha permesso a Save The Duck di differenziarsi sul mercato, offrendo ai propri clienti un livello senza precedenti di trasparenza e responsabilità.
Come funziona il DPP?
Il funzionamento del DPP è semplice ma potente. Il regolamento prevede l’apposizione di un’etichetta o di un codice QR sul capo di abbigliamento. Quando questo viene inquadrato con uno smartphone o altro dispositivo digitale, il consumatore può accedere a tutte le informazioni rilevanti del prodotto.
Questo approccio non solo facilita la tracciabilità e la trasparenza, ma amplia anche la responsabilità dei produttori nel fornire informazioni accurate e nel sensibilizzare i consumatori sui temi della sostenibilità.
Implementazione del Digital Product Passport e le prospettive future
Il Digital Product Passport sarà uno strumento cruciale per raggiungere gli obiettivi della strategia europea. Sebbene la normativa completa che ne regolamenterà l’adozione non sarà pronta prima del 2025.
L’implementazione del DPP comporterà un cambio di paradigma nell’industria della moda, con un focus maggiore sulla trasparenza e sulla sostenibilità. Le informazioni dettagliate fornite ai consumatori permetteranno loro di fare scelte più consapevoli, favorendo modelli di business come il noleggio, il second hand e la riparazione.
Mentre alcuni brand hanno già avviato sperimentazioni con i primi passaporti digitali ci sono ancora sfide da affrontare nel definire i campi dati e nel coinvolgere tutti gli attori della filiera moda.
La portata globale del Digital Product Passport
Sebbene il DPP sia un regolamento dell’UE, la sua portata si estenderà ben oltre l’Europa. Ad esempio, un produttore globale di elettronica con sede in Nord America che produce laptop in Asia e poi li vende in Europa dovrà comunque conformarsi a tutte le normative DPP pertinenti.
Pertanto, si applica a qualsiasi prodotto acquistato o venduto nel mercato europeo. Non importa dove viene realizzato il prodotto o si trova il produttore, il passaporto digitale del prodotto diventerà uno standard rilevante a livello globale.
Il Digital Product Passport è solo l’inizio. È un segnale che l’industria della moda sta cambiando, abbracciando la trasparenza e la sostenibilità come principi fondamentali. E se questo significa fare acquisti più consapevoli e sostenere marchi che si impegnano per un futuro migliore, allora è un cambiamento che accogliamo a braccia aperte.