Dieta, la parola più in voga. Un regime alimentare, un mantra. Uno stile di vita che talvolta rasenta il rispetto religioso.
Eppure, tra chi vuole perdere peso e chi mantenere una linea perfetta, di mezzo ci passa quel piccolo bluff ogni tanto che concede lo “sgarro”. Ecco perché la parola dieta spesso si accompagna a “ma non dimagrisco!”, “ma sono ingrassata!”. Capita, talvolta, di non riuscire a perdere neanche un grammo nonostante seguiamo in maniera ortodossa il regime alimentare ipocalorico. Perché? Perché in quel tripudio di diete pubblicate sul web, nelle riviste e discusse nei salotti televisivi (non ve ne siete accorti, ma dietologi e nutrizionisti sono sempre meno dietro la scrivania e sempre più in tv). Tra diete dei vip e metodi home made, insomma, capita di scegliere il regime che non fa per il nostro organismo.
Niente paura, è in arrivo il test che ci segnala se stiamo seguendo la dieta giusta e se la stiamo facendo bene! Il test è stato messo a punto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra e si basa sulle analisi delle urine. Il presupposto da cui i ricercatori sono partiti è che almeno più della metà della popolazione a dieta sbaglia comportamento a tavola. Nello studio, pubblicato su The Lancet Diabetes and Endocrinology, è stato chiesto a 19 volontari di seguire quattro tipi di dieta diversa, da quella promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità a quella basata su junk food. I partecipanti hanno seguito la dieta per tre giorni, al termine dei quali si sono sottoposti ad analisi delle urine, i cui campioni sono stati valutati per centinaia di composti.
I ricercatori sono stati in grado di rilevare quantitativi di zuccheri, grassi, proteine e fibre presenti nell’organismo e quali tipi di cibo sono stati assunti prevalentemente. Grazie a questo esame, si può dunque capire ed eventualmente correggere il proprio comportamento alimentare. Attualmente, i ricercatori stanno ancora perfezionando il test, che continua a dare dei margini di errore, nonostante le informazioni molto utili che fornisce. Non è ancora in grado, ad esempio, di dire quanta carne o quante patatine sono state effettivamente mangiate, ma non è escluso che, col tempo, si possa giungere a un tipo di test ancora più personalizzato. Al riguardo, su marieclaire si possono leggere gli importanti commenti scritti dai ricercatori del Dipartimento di Nutrizione della Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston: «Questa analisi è un nuovo, piccolo, passo verso la nutrizione di precisione attraverso l’uso della metabolomica, che studia i profili metabolici, ma la dieta è un sistema così complesso di fattori correlati ed endogeni all’organismo che questo tipo di test potrebbe riportare comunque degli errori».
Si ipotizza che questo nuovo strumento di controllo possa giungere in commercio entro un paio di anni ed è ovvio, non deve sostituirsi alla figura di un professionista che ci introduca correttamente a uno stile di vita sano, con consulti periodici che tengano il nostro organismo sotto controllo.
Alessandra Maria