Didattica online. ScuolaZoo e il pupillo Riccardo danno consigli informatici su come saltare le lezioni con trucchetti Google. Boom di visualizzazioni.
L’inevitabile lettura della condizione scolastica ad oggi è che, ogni volta che sembra che niente possa andare peggio, accade qualcosa che ci fa subito ricredere. In piena crisi Covid, mentre con la didattica online le istituzioni, insegnanti, dirigenti scolastici e segreterie hanno dovuto reinventare la scuola, arriva ScuolaZoo, un portale studenti che su Instagram conta ben 4,1 milioni di follower, con un video di quattro minuti in cui si insegna agli studenti come copiare e saltare le interrogazioni.
Il video in questione sulla didattica online ha raggiunto oggi 506.055 visualizzazioni.
Come diceva Einstein, è nella crisi che sorge l’inventiva.
E chi si sarebbe aspettato che nella più grande crisi del pianeta spuntasse uno come Riccardo, classe 2003, a insegnarci tutto, anche riguardo la didattica online.
Quello che conduce su ScuolaZoo consiste in un vero e proprio mini corso di alfabetizzazione informatica.
Tramite estensioni di Google Meet, si consigliano effetti visivi per confondere l’insegnante. Oggi fingendo un abbassamento di connessione, domani effetti audio che costringono il docente a rimandare l’interrogazione.
Il video termina con una call-to-action con cui si invita a commentare con strategie alternative per saltare le lezioni senza essere scoperti.
https://www.instagram.com/p/CHqMSSBs1fh/
Il genio
Riccardo, piccolo Martin Luther King dalla pelle immacolata, ha un sogno:
Le differenze generazionali dovrebbero essere uno stimolo per giungere a una visione migliore del futuro.
Diretto discepolo del Robert Johnson che insegna la vita a Bill Gates e Angelina Jolie, Camarda è figlio del “distinguersi per non estinguersi”, cucciolo della buona politica dei vincenti che ora va tanto di moda sui social.
Rappresentante d’istituto, sostenitore femminista dal potere argomentativo quale “le femmine sono sensibili”, Camarda a 16 anni era già speaker del TEDxYouth 2019 dove metteva in scena La profezia dell’adolescente. Una sfilza di banalità che toccano tutti i cliché del nostro millennio, dal divario generazionale a “l’adolescenza è un brufolo che ti viene nel cuore”.
ScuolaZoo tutto questo lo sfrutta, logicamente. E lo fa esattamente imbrogliando. Dissemina la bacheca di Instagram – non Facebook, dove ci sono i vecchi – di sue video-pillole : “A che serve studiare, ve lo siete mai chiesto? A evadere da una prigione”.
Che riso amaro. Perché non stiamo parlando di una marachella da scappellotto. Stiamo parlando di un guru a odor di colostro che ha fondato una community per talenti under 35. Si chiama – tenetevi alla sedia – Capitale Umano Italiano ed è un contenitore di life coaching, eventi formativi, mentoring per giovani futuri vincitori di oggi e di domani.
C’è qualcosa di divertente nel pensare che il suo baby fondatore ha appena istruito 500mila giovani a come imbrogliare il proprio vero unico vero tutore in materia di educazione. No?
Il triangolo no: la DAD, Google e lo Stato
La scuola ai tempi del Covid è insopportabile.
In presenza è puro protocollo e alienazione. Regole su regole, studenti ammassati al freddo per 6/8 ore in un luogo limbico che incarna la distopia della vita vera.
Ma quando si tratta della DAD, l’ormai famosa didattica online, le cose si complicano ulteriormente.
Inoltre, il Ministero dell’Istruzione non ha messo a disposizione una propria piattaforma e ha deciso che la più idonea è Google Meet.
Cosa significa?
Lo Stato ha stabilito che il modo migliore per continuare a garantire un’istruzione è quello di cedere i nostri dati ad una multinazionale, la quale punta l’occhio dentro casa di milioni di minori. Che leggerà poi dei dati. Che al mercato mio padre comprerà.
E questa lettura a posteriori non la faranno solo i mercati, bensì anche la politica. E il risultato ricadrà sulla nostra scuola, già vituperata e decadente.
In tutto questo, a perderci sono sia lo studente che l’insegnante: ormai vincolato dall’ubiquità della tecnologia, o viene tacciato di incompetente o esaltato ad eroe della patria, pari all’infermiere di Codogno.
Citando Alberti e Rosatelli,
L’alternativa fra tutela dei docenti e tutela degli allievi è quanto di più falso esista.
[…] L’insegnante-missionario […] dimostra di non conoscere i propri diritti e di non saperli far rispettare.
Si espone in fretta al burnout privandosi della lucidità e della calma necessarie per affrontare efficacemente ogni giorno le proprie classi. Perde di vista cosa accade nel mondo […] della propria disciplina, finendo per essere molto meno aggiornato, e quindi stimolante per gli alunni.
E si chiude in una sterile dimensione individualistica, alla ricerca di una impossibile risposta del singolo a problemi sistemici, quando invece è possibile soltanto «sortirne insieme» con i propri colleghi, ma anche con gli studenti e le loro famiglie.