L’amore per un figlio è più forte di qualsiasi cosa. Certo, può sembrare una frase fatta o uno di quegli aforismi che si leggono sui social, ma non è così. Mai espressione potrebbe infatti essere tanto adatta a qualcuno come lo è stata per Dick Hoyt. L’uomo, originario del Massachusetts, ha dato dimostrazione al mondo intero di come l’amore di un genitore possa dimostrarsi in grado di abbattere ogni ostacolo.
Tutto iniziò quando suo figlio Rick, tetraplegico a causa di una paralisi cerebrale dalla nascita gli chiese di correre una maratona di circa 8 km. Si trattava di una raccolta fondi per un suo compagno di classe rimasto paralizzato durante una partita di lacrosse. Dick, che prima di quel momento non aveva mai corso, decise di partecipare con il figlio all’evento. Era il 1977 e il duo Hoyt stava per entrare nella storia.
Al termine della gara, Rick disse entusiasta al padre di aver avuto la sensazione di non sentirsi disabile. I due erano arrivati penultimi, eppure quella corsa era stata un trionfo. Motivato dall’immensa felicità di suo figlio, Dick cominciò ad allenarsi duramente per poter partecipare ad altre competizioni con lui. Nacque così il Team Hoyt, destinato ad essere fonte d’ispirazione per migliaia di atleti e per tutti gli amanti dello sport.
La tradizione della maratona di Boston
Nel 1980, a tre anni dalla prima gara, il duo Hoyt partecipò alla maratona di Boston. I due divennero simbolo dell’importante evento prendendo parte a ben 27 edizioni. La più significativa fu senza dubbio quella del 2009, quando Rick e Dick Hoyt raggiunsero il traguardo della millesima corsa della loro carriera.
L’unica maratona che non furono in grado di portare a termine fu quella del 2013, edizione che avrebbe dovuto essere l’ultima per il loro team. Due maledette bombe, però, sconvolsero il tanto atteso evento costringendo gli atleti e gli spettatori a fuggire per mettersi in salvo. Il bilancio di quella giornata così nera fu di 3 morti e diverse centinaia di feriti. Padre e figlio riuscirono fortunatamente a salvarsi grazie al soccorso di un passante che offrì loro un passaggio in macchina.
L’anno successivo, il Team Hoyt partecipò dunque nuovamente alla maratona della città. Sarebbe stata la loro ultima corsa ad alti livelli e i due erano intenzionati a godersela fino all’ultimo secondo. Prima di terminare la gara, Dick e Rick si fermarono più volte durante il percorso per stringere la mano e salutare le migliaia di appassionati giunti lì per render loro omaggio. L’intera Boston si strinse attorno ai suoi eroi, donando loro un meritato addio.
La Hoyt Foundation
Dick Hoyt e suo figlio Rick crearono la Hoyt Foundation nel 1989. Si tratta di un’organizzazione no-profit finalizzata ad aiutare i giovani disabili americani a crescere sul piano personale e sociale grazie allo sport. La fondazione ha inoltre l’obbiettivo di promuovere l’inclusione dei diversamente abili a scuola e al lavoro. L’esempio del Team Hoyt ha ispirato tantissimi altri gruppi e atleti che hanno aderito all’organizzazione ricevendo sostegno e supporto economico nelle loro iniziative in questa direzione.
I traguardi di Rick e Dick Hoyt
Il palmares di casa Hoyt è incredibilmente variegato e vanta risultati davvero sensazionali. Il duo padre-figlio ha partecipato a più di 1100 eventi sportivi, tra cui è doveroso annoverare ben 240 triathlon, 22 duathlon, 68 maratone e circa 92 mezze maratone. Il team Hoyt ha perfino partecipato ad 8 Ironman (o triathlon super lungo) e 7 Half-Ironman, discipline in cui un altro grande atleta ha emozionato ed ispirato il mondo intero.
La storia del Team Hoyt assomiglia infatti, per certi versi, a quella di Chris Nikic, primo triatleta con la sindrome di down ad aver completato un Ironman. Proprio come Rick, il 21enne statunitense è riuscito a realizzare il proprio sogno grazie a tanta perseveranza, al supporto e all’amore dei suoi genitori. Durante gli Ironman disputati, Dick Hoyt nuotò con suo figlio per 4 km, pedalando con lui per altri 180 e correndo infine nella maratona conclusiva.
I traguardi raggiunti da padre e figlio non finiscono qui. Nel 1992, infatti, i due attraversarono gli Stati Uniti percorrendo un totale di 3735 miglia in bicicletta e di corsa in ben 45 giorni. Durante la cerimonia del 2013, inoltre, il Team Hoyt ricevette il “Jimmy Valvano Award for Perseverance”, prestigioso premio assegnato dall’ESPN a “sportivi che hanno superato ostacoli con perseveranza e determinazione”.
L’addio di Dick Hoyt
Lo scorso 17 marzo, all’età di 80 anni, Dick Hoyt si è spento nella sua abitazione di Holland, piccolo comune del Massachusetts. Secondo quando riferito dai suoi altri due figli, Russ e Rob, un fastidioso problema cardiaco ha purtroppo avuto la meglio nel sonno sul loro papà d’acciaio. I due fratelli avrebbero poi comunicato l’accaduto a Rick, consolandolo e rimanendogli vicino in questo momento così triste.
La Boston Athletic Association lo ha ricordato come un uomo unico al mondo che personificava pienamente l’essenza del maratoneta della città con la sua perseveranza e determinazione. In memoria del leggendario Team Hoyt rimarrà una statua di bronzo a Hopkinton, punto di partenza dell’evento. In futuro, magari, un’altra coppia padre-figlio raccoglierà l’eredità di Rick e Dick Hoyt, dando ancora una volta dimostrazione dell’incredibile potenza dell’amore di un genitore.
Alessandro Gargiulo