Avvenimenti sconcertanti quelli avvenuti a Marina di Ravenna, presso lo stabilimento balneare, la notte di sabato.
All’inizio della serata, tutto sembra regolare e nella norma: giovani presi dal divertirsi presso il locale, con tanto di musica alta e voglia si svago.
Alla serata partecipano due ragazze diciottenni che, andate lì con un gruppo di amici, si intrattengono con due ragazzi rumeni di diciassette anni.
Una di loro, si allontana per una telefonata, seguita a ruota da uno dei due giovani stranieri e così avviene la tragedia.
Il ragazzo, che dopo le indagini risulterà privo di occupazione e non impegnato nello studio, si lancia in una serie di avance nei confronti della ragazza, la quale le rifiuta.
Dopo essere stato respinto il giovane si getta in uno stupro in piena regola, fermando ogni tentativo di fuga della ragazza e spogliandola contro la sua volontà.
Le urla di lei, seppure sovrastate dalla musica del locale, destano i sospetti dell’amica la quale, sebbene ostacolata dal compare dello stupratore, riesce a raggiungere la vittima.
Arrivata sul posto, la coetanea della vittima, aiuta l’amica mal capitata a rivestirsi, mentre il colpevole sta facendo un video della scena con il cellulare.
Dopo una notte di shock, la giovane stuprata rientra a casa e racconta la faccenda accaduta alla madre che, dopo aver portata la figlia presso la caserma, la conduce all’ospedale.
I carabinieri della Compagnia di Faenza, non perdono tempo e identificano subito lo stupratore, per poi cominciarne la caccia nei locali sparsi nel Faentino.
Una volta trovato, il malvivente risponde alle accuse affermando di essere innocente perché la notte dell’avvenimento, si trovava presso la discoteca di Faenza.
Un alibi che crollerà alla vista del video della giovane che si riviste in lacrime, grazie all’aiuto della coetanea, sul cellulare del rumeno.
Dopo aver affermato che il rapporto era stato consenziente, gli sono stati ritrovati dei rossori sulla spalla: segni evidenti di un ultimo tentativo della ragazza di sfuggirgli.
Davanti a delle prove così schiaccianti, il diciasettenne non ha potuto far altro che cercare di cavarsela dicendo che, non conoscendo bene ancora la lingua italiana, aveva mal interpretato le volontà della ragazza.
Inoltre, ha aggiunto di aver sbagliato di cliccare un tasto del cellulare e che quindi invece di riprendere la giovane vittima per morbosità, aveva solo cercato di fare luce nel buio di quella nottata infernale.
Le dichiarazioni non hanno convinto gli inquirenti, così il diciasettenne ora si trova sotto la custodia del carcere minorile di Pratello.
Il compare del ragazzo, ancora a piede libero, è sospettato di aver ostacolato il tentativo di soccorso dell’amica della vittima, facendo così aprire il fascicolo per violenza sessuale di gruppo.
Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, si ribella a tale atto ed esprime il suo disgusto per la questione.
“L’ha invitata in spiaggia a Marina di Ravenna, l’ha stuprata e, non contento, l’ha filmata con il telefonino mentre si rivestiva. Arrestato un immigrato di diciassette anni da pochi mesi in Italia. Possibile che dobbiamo riempirci di bestie come questa? Secondo voi è possibile “rieducare” un tizio del genere? Castrazione chimica e poi a casa, punto.”
Pur volendo mantenere una mente aperta, con questa parentesi è impossibile negare la rabbia dei nostri connazionali rivolta agli stranieri indesiderati, soprattutto perché molti sono gli eventi di cronaca che mostrano come in molte delle vicende simili a questa, ci siano di mezzo degli immigrati nel nostro paese.
Il punto della questione? Non la provenienza del colpevole, ma la sua colpa stessa.
E’ infatti inaccettabile che, nella corrente era moderna, ci siano ancora persone che agiscano in questo modo barbaro e disgustoso, a prescindere dalla loro nazionalità.
Non importa il colore della pelle, la lingua, la religione o la nazionalità: se una cosa è sbagliata, lo è per tutti e dovunque!
Tutti ci troveremo d’accordo nel definire il ragazzo, o comunque qualsiasi essere umano accusato di stupro, una vera e propria bestia! Per ora però, non possiamo far altro che unirci nel dolore della povera ragazza, la quale subito un trauma che rimarrà fisso nella sua vita per sempre, in questo momento si sentirà come se qualcuno le avesse portato via la sua dignità, insieme a quella spensieratezza tipica dei suoi diciotto anni.