E se il suo pensiero fosse presenza concreta e luccicante da conservare gelosamente non solo nel proprio cuore, ma anche in bella mostra su di un dito? O al collo, attraverso le forme di un prezioso cristallo? Per qualcuno potrebbe essere fantascienza, blasfema per di più, ma in realtà è una nuova pratica che consente di trasformare le ceneri umane in diamanti.
Nuova, poi, per modo di dire. E’ almeno dal 2009 che questo procedimento è stato reso possibile, attraverso un complesso trattamento del carbonio, ricavato appunto dalle ceneri umane, e successivamente convertito in diamante. Tra i primi a sperimentare questa pratica gli Svizzeri, ma ormai il fenomeno è diventato planetario. I più interessati sono i tedeschi, gli austriaci e i giapponesi. Il numero di persone che decide di rinunciare alla cremazione classica in favore della “diamantizzazione umana” è in crescita. Attualmente le richieste, nel mondo, si attestano intorno agli 800-900 casi, creando i presupposti per l’avvio di un nuovo business, se si considera che l’opera di trasformazione può arrivare a costare fino a 14mila euro.
In Italia si registra una attenzione molto bassa. Sino ad oggi sono solo una manciata coloro che hanno optato per la mutazione delle ceneri in diamante. La domanda è prevalentemente concentrata nel Centro-Nord della penisola. Tra le possibili cause per lo scarso interesse suscitato, oltre alle motivazioni di carattere economico, anche una ritrosia culturale che nel nostro Paese sembra essere dura a morire. Con implicazioni di carattere religioso e bioetico che tendono a stigmatizzare questa pratica. Anche la politica si è recentemente espressa in proposito, con una posizione di sostanziale chiusura. Il senatore Carlo Giovanardi ha presentato infatti un ddl proponendo di estendere il reato di vilipendio di cadavere a chi trae profitto da questo elaborato procedimento. Per il momento dunque la tradizione tiene e i gioielli si potranno continuare ad acquistare nelle gioiellerie. Domani, chissà….
Alessandro Orofino