Intervista a Diego Fusaro: la globalizzazione crea degli “egomostri”

Il filosofo Diego Fusaro

Diego Fusaro

Diego Fusaro è un filosofo e saggista italiano.
Si è laureato in “filosofia della storia” nel 2005 e  in “filosofia e storia delle idee” nel 2007, presso l’Università degli Studi di Torino. Consegue un dottorato di ricerca presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano in “filosofia della storia” e diviene ricercatore a tempo determinato presso la stessa Università.

Dal 2017 ottiene l’abilitazione nazionale scientifica in storia della filosofia e diviene docente di ruolo presso lo IASSP di Milano (Istituto Alti Studi Strategici e Politici).
Oltre a numerosi convegni italiani e internazionali, nel settembre del 2012 Fusaro ha tenuto una lectio magistralis sul Capitale di Marx al Festival della Filosofia di Modena e, nel giugno del 2013, ha tenuto una lezione sul rapporto tra economia e filosofia al Festival dell’Economia di Trento.

 

 




È il curatore del sito Filosofico.net dal 2000 e, da giugno 2015, cura un blog per la versione online de Il Fatto Quotidiano.
Dal 2007 è inoltre direttore (insieme a Luca Grecchi) della rivista filosofica Koinè della casa editrice “Petite Plaisance” di Pistoia. Dal 2008 è segretario delle due collane di filosofia Bompiani “Testi a fronte” e “Il pensiero Occidentale” dirette da Giovanni Reale; e, sempre dal 2008, fa parte del comitato scientifico della rivista filosofica “Arché”. Dal 2013, Diego Fusaro è direttore, insieme ad Andrea Tagliapietra, anche della collana “Biblioteca di Filosofia della Storia” dell’editore Mimesis.

Diego Fusaro ha partecipato e partecipa a molti programmi televisivi, come In Onda e Tagadà di La7 e Agorà (Rai3): le tematiche ed i pensieri che porta avanti, spesso molto controversi, hanno fatto discutere molto attorno al suo personaggio mediatico.

diegofusaro.com

Si definisce “allievo indipendente” di Karl Marx ed Hegel, ispirandosi anche ad Antonio Gramsci e rifacendosi spesso al poeta Ezra Pound per la critica al capitalismo usurocratico.
Si è apertamente dichiarato contro i vaccini obbligatori che, secondo lui, se tali gioverebbero solo agli interessi delle multinazionali.
Ritiene che la teoria del gender sia uno dei sistemi del capitalismo e delle éliteeuropee/americane per distruggere la famiglia (uomo-donna) quale ultima fonte di sostegno dell’individuo.
Fusaro definisce l’Euro come un metodo di governo per imporre politiche neoliberiste e di austerità a vantaggio della Germania e del capitale finanziario.

* Diego Fusaro – Sito Ufficiale *

 

Tra le sue molteplici opere, riportiamo:
Filosofia e speranza. Ernst Bloch e Karl Löwith interpreti di Marx, Saonara, Il Prato, 2005. ISBN 88-89566-17-5.
Idealismo e prassi. Fichte, Marx e Gentile, Genova, Il Melangolo, 2013.ISBN 978-88-7018-889-9.
Il futuro è nostro. Filosofia dell’azione, Milano, Bompiani, 2014. ISBN 978-88-452-7717-7.
Pensare altrimenti. Filosofia del dissenso, Torino, Einaudi, 2017. ISBN 978-88-06-22831-6.

Ultima Voce lo ha intervistato, chiedendogli una sua opinione su alcuni temi centrali e di rilevanza filosofica.

Definisci la globalizzazione una torbida imposizione del culto del mercato, che nega il pluralismo e soffoca le diversità. Eppure i social sono parte integrante di questo processo e sono l’estremizzazione dell’ego. Come li collochi all’interno della tua definizione?

La mondializzazione potrebbe anche essere definita come l’imperialismo del mercato glamour, trendy e che  viene accettato da quanti lo subiscono. Da questo punto di vista, le reti sociali sono l’emblema della mondializzazione, perché neutralizzano  gli spazi sovrani nazionali, creano una sorta di unificazione omologante del pianeta, con lo stesso modo di pensare, vivere ed esistere e creano una sorta di, potremmo dire, ‘individualizzazione‘  narcisistica degli individui, ridotti ad “egomostri“, come mi piace dire.

* Fusaro – Gli Egomostri – Il Fatto Quotidiano *

 

Ritieni che i vaccini siano siano solo un sostegno agli interessi delle multinazionali. Perché, non credi che il non vaccinare sia un pericolo maggiore?

Io non ritengo che i vaccini, in quanto tali, siano dannosi o nell’interesse multinazionale. Rintego che QUESTO decreto legge della Lorenzin sia nell’interesse multinazionale in due sensi: primo, nell’interesse delle Majors farmaceutiche multinazionali; secondo, nasce nel 2014 per volontà di gruppi internazionali a Washington con la presenza di Obama, quindi non per una scelta etica dello stato nazionale italiano.

* Decreto vaccini. La circolare di Lorenzin *

 Fai uso di un linguaggio molto aulico, richiesto dai temi che tratti… Ma non temi che ciò possa penalizzare la diffusione delle tue idee?

Diceva Giovanni Gentile, nel suo sommario di pedagogia, che occorre tenere un livello alto per innalzare i discenti e non abbassarsi al loro livello: questo è anche il mio principio. L’obiettivo è quello di innalzare, educare e trarre dallo stato di passività le masse, non quello abbassarsi populisticamente ad esse per compiacerle.

Secondo te, verso dove sta andando la filosofia italiana? Eco, interpellato sulla questione, aveva risposto: “di ciò di cui non si può filosofare, bisogna narrare”; Bobbio prendeva atto dell’impossibilità di recuperare il terreno sottratto alla filosofia delle scienze. Tu cosa ne pensi?

Penso che la filosofia italiana, oggi, versi in una condizione tragica, perché manca un pensiero critico, che non sia ridotto a pura ideologia e a serenata per lo status quo. Occorre ripartire dai nostri grandi maestri della filosofia italiana: in primis, dalla tradizione rinascimentale, da Machiavelli; poi da Vico e poi dai grandi autori della tradizione idealistica novecentesca, che sono Croce, Gentile e Gramsci.

Società civile: tema particolarmente controverso e dibattuto in filosofia. Viste le molteplici concezioni e definizioni a riguardo, considerata la posizione hegeliana ed anche la critica di Bobbio, cos’è per te la società civile in un momento storico come questo?

La società civile io la intendo hegelianamente, come il “luogo delle radici etiche“, in cui dovrebbe essere operativo il principio di solidarietà comunitaria, mediante enti intermedi: come la scuola pubblica, la sanità pubblica, i sindacati. Oggi, invece, la società civile decade hegelianamente secondo la critica di Hegel, cioè a sistema dei bisogni concorrenziale, ossia a piano liscio, concorrenziale e competitivistico di monadi di consumo e di business incorporato, che non cercano altro se non il proprio tornaconto personale. Bisogna tornare alla società civile intesa hegelianamente , contro quella intesa a sistema dei bisogni, come la interpreta oggi il mondialismo dominante.

   * Hegel: il concetto di società civile *

 

Isabella Rosa Pivot

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