È morto lo scorso 18 agosto, all’età di 80 anni il fumettista Sergio Zaniboni. L’artista passerà alla storia dell’illustrazione italiana per aver disegnato più di 300 episodi di Diabolik e per la creazione del logo delle Figurine Panini.
Nato a Torino, Zaniboni lascia la professione di radiotecnico nel 1967 per dedicarsi alla sua passione per il disegno. Inizia la sua carriera come grafico pubblicitario ed esordisce con la creazione del logo per la Panini, azienda modenese specializzata pubblicazione di figurine. Si avvicina al mondo dei fumetti prima con una riproduzione dei “Tre moschettieri” per l’editore Alè Toro e a seguire con i “Promessi sposi” per Gino Sansoni.
Nel 1979 entra a far parte dello staff di Diabolik. Un’esperienza che in 30 anni lo ha portato ad illustrare più di 300 avventure del misterioso ladro in calzamaglia. Il suo più grande contributo al fumetto fu probabilmente l’impronta grafica della compagna storica di Diabolik, Eva Kant. Zaniboni ha usato come musa ispiratrice per la coprotagonista femminile la modella torinese Cristina Adinolfi.
Tra le altre collaborazioni spicca la rivista cattolica Il Giornalino, Comic Art e Tex. Grazie a quest’ultima si aggiudica il prestigioso premio ANAFI nel 1991.
La passione per la fotografia ha influenzato il suo stile realistico e nitido. Il suo passatempo preferito era immortalare i volti di amici e sconosciuti con la macchina fotografica per ridargli una nuova vita nei riquadri del fumetto.
Mi piace disegnare a matita. Posso permettermi di schizzare o essere preciso, e l’immagine si definisce quasi da sola sul foglio. So bene che il ripasso a china arriverà, e la gomma per cancellare annullerà i miei disegni per sempre, senza lasciare traccia. Ma mentre disegno non ci devo pensare: la mia matita diventerebbe triste…”
Oggi il mondo dell’illustrazione italiana piange la matita e l’arte del grande e geniale Sergio Zaniboni, padre di Diabolik.
Grigorij Silaev