Diabete di tipo 1, una nuova sfida superata con successo
Il Diabete di tipo 1 è subdolo, imprevedibile, a volte anche incontrollabile. Può apparire come un ostacolo difficile da superare, quasi impossibile, ma talvolta succede che con una disciplina ferrea, con l’aiuto di una buona squadra medica, con il supporto della famiglia, alcuni, i temerari, i valorosi, quelli ostinati, che non vogliono arrendersi davanti a nulla, raggiungano l’obiettivo: il traguardo; vincendo una doppia sfida, quella con gli altri concorrenti, ma sopratutto quella con un amico inseparabile, mister D (Diabete di tipo 1), com’è familiarmente chiamato tra i giovani.
Questo ovviamente non vuol dire che sia semplice, non vuol dire che sia sempre possibile, anzi, ma a volte lo è, come per due giovani ragazzi, Francesco Biasi, 17enne di Torino ed Asia Venturelli, 14enne di Modena.
Questi due giovani, affetti entrambi da diabete di tipo 1, insieme ad alcuni operatori sanitari di Catanzaro, tra i quali Luigi Grande, il pediatra Francesco Giampà e Luigi D’Andrea in rappresentanza di tutti i genitori di AGD Italia, hanno attraversato lo stretto di Messina a nuoto.
La sfida è stata raccolta e superata con successo dai due giovanissimi atleti per contrastare ogni discriminazione che ruota intorno al diabete di tipo 1 e per dimostrare che questa malattia non è un limite insormontabile.
L’iniziativa, partita da Punta Faro per raggiungere la spiaggia di Cannitello, in Calabria, nasce da un’idea dell’assistente sociale Matilde Eleonora Rotella.
L’idea è stata successivamente condivisa da alcuni operatori dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, dall’associazione “Calabria un mare d’amore”, dal Coordinamento Associazioni Giovani con Diabete – AGD Italia e dall’associazione locale AGD Catanzaro.
“I nostri bambini e giovani ci emozionano e ci sorprendono e danno ossigeno al nostro impegno per agevolare il loro cammino, talvolta tortuoso ma che deve vedere possibile il suo traguardo. Questa iniziativa entra a pieno nella nostra nuova campagna di comunicazione Accendi la testa e fai girare la voce”
ha spiegato Giovanni Lamenza, presidente di AGD Italia.
Lo sport ha un dono, riesce ad abbattere le barriere che nella quotidianità ci ingabbiano in logiche che non lasciano spiragli. Nella libertà dell’acqua questi due giovani hanno trovato la libertà della loro anima. Che questo sia un auspicio per tutti coloro affetti da Diabete di tipo 1, ma non solo, anche per tutti coloro affetti da patologie invalidanti di ogni età: giovani, giovanissimi, grandi, ed anche per i loro familiari; ed inoltre che sia un monito a non arrendersi mai, per non permettere a nessuno di fermare quel nuoto verso un futuro che solo i protagonisti devono scrivere.
Maria Di Naro