Infine, dopo un pietoso balletto fatto di “certamente sì”, “ovviamente no” e “chiederemo al webbe”, il Movimento ha deciso che la TAV si farà. Viene così rinnegata l’ennesima promessa, “mai alleati con nessuno!” (e vanno al Governo con la lega nord); “mai condoni!” (e fanno la pace fiscale); “mai più di due mandati” (e si inventano il numero zero); “mai un congiuntivo corretto” (e niente, questa l’hanno mantenuta).
Luigi Di Maio sta vendendo il Movimento 5 Stelle a Matteo Salvini, un pezzo alla volta.
Se vanno avanti così alle prossime elezioni prenderanno il 3%, mentre la lega supererà ampiamente il 40. A me delle sorti del Movimento interessa fino a un certo punto, mi dispiace però che questo Paese sia stato messo nelle mani dei legaioli – ignoranti e analfarazzisti – in modo tanto subdolo e scorretto. Approfittando della buona fede di milioni di elettori che ora assistono increduli e sconsolati al più triste suicidio politico assistito della nostra storia.
La cosa più divertente di tutte è il commento di Giuseppe Conte: l’atteggiamento del Movimento non cambia, deciderà il Parlamento (con il loro voto favorevole). Questa frase dimostra ancora una volta che questa banda di dilettanti allo sbaraglio non ha il minimo rispetto per il quoziente intellettivo dei suoi elettori.
O forse, lo conosce sin troppo bene.