Di Maio e Di Battista come jack Lemmon e Walter Matthau?
Nei giorni scorsi siamo stati abituati a rivedere insieme i due leader del Movimento 5 stelle, dopo il ritorno di Alessandro Di Battista dal suo viaggio-reportage nelle Americhe. Le due figure di spicco del movimento, che non hanno mai smesso di confrontarsi sulle varie fasi del governo giallo-verde, sono apparsi insieme la prima volta sulla neve dopo capodanno, seguendo un copione che a molti ha ricordato la celebre coppia Boldi/De Sica, protagonisti dei tanti cinepanettoni natalizi.
Ieri Di Maio e Di Battista sono ricomparsi insieme, ma questa volta all’interno di una mini van, per annunciare qualcosa di “inedito”.
Muniti di smartphone e diretta Facebook, la coppia penta-stellata si è rivolta ai followers: direzione Strasburgo.
“Stiamo andando a Strasburgo a lanciare messaggi importanti direttamente lì!”
Dice Alessandro Di Battista, mentre la radio intona Ain’t no sunshine di Stevie Wonder, probabilmente interpretata dal sax di Bill Wathers.
In realtà, secondo quando affermato dallo staff del Movimento 5 stelle, non vi era alcun incontro ufficiale in agenda, né con gli europarlamentari pentastellati, né con i vertici della Commissione europea.
Gli stessi Di Maio e Di Battista non vogliono anticipare nulla sul motivo di questo viaggio in auto, limitandosi a lasciare gli astanti con una sorta di “effetto sorpresa”. Così mentre la diretta sembra trasformarsi in una puntata di Carpool Karaoke, Di Maio e Di Battista si limitano a profetizzare un possibile scenario esplosivo in vista delle future elezioni europee.
Esterno giorno: Stacco sui due leader davanti alla sede del Parlamento europeo di Strasburgo. Armati di cappotto pesante e spirito d’iniziativa, Di Maio e Di Battista si presentano nel piazzale antistante al parlamento per annunciare “nobis, gaudium magnum”, per lanciare le consuete accuse all’Europa dei burocrati, profetizzando uno tsunami all’interno dell’Unione Europea.
In buona sostanza i due leader si limitano a tracciare il nuovo scenario a 5 stelle in Europa, attraverso la formazione di nuove alleanze, né di destra né di sinistra, con i quali poter rilanciare una nuova Europa.
In questo scenario mancano però i protagonisti essenziali, ossia gli euro-deputati del movimenti che non sono stati né interpellati, né incontrati dai due capi del Movimento 5 stelle.
Rimane ancora una volta il dubbio e l’enigma sulla natura di questo viaggio:
Quali esponenti avranno incontrato e soprattutto con chi faranno quadrato i “5 stelle” ormai orfani dell’Ukip di Nigel Farage?
Il leader antiabortista, ed ex frontman del gruppo di destra Kukiz ’15, Pawel Kukiz? Gli euroscettici di Ivan Sincic? I finlandesi di Liike Nyt?
Si tratta di una delle tante mosse poco chiare, con cui sia Di Maio che Di Battista cercano di sfruttare l’influenza dei social network, per mantenere vivo quel consenso e quell’attenzione, oscurata pesantemente dalla massiccia preponderanza dell’alleato di governo Matteo Salvini.
Non vi sono particolari strategie politiche, anche perché è movimento stesso a non avere più una direzione precisa, stretto tra la forza popolare della Lega e la ricerca di una rete di alleanze con le quali arrivare alle elezioni europee e riuscire a conquistare il peso necessario a fare da contraltare all’alleato leghista.
Per fare questo i leader inseguono “il sogno” di una compagine non schierata e fuori da ideologie rigidamente identitarie, ritrovandosi però davanti alla crescita esponenziale di forze estreme alternative al sistema main stream che nulla hanno a che vedere con le posizioni ecologiste e avanguardiste del movimento primigenio, e che condividono con la Lega la volontà di scoperchiare quel vaso di oscurantismo politico, sociale e razionale che sembravano ormai solo un lontano e triste ricordo.
Cosa consigliereste a Di Maio e Di Battista, di ciò che molti non smetteranno mai di rimproveragli?
Certamente che quando si è alla guida, il telefono non va usato!
Fausto Bisantis
Eeehm si chiama Jack Lemmon, Jack Lemon è il cocktail…