Come la destra si è sostituita alla sinistra (e viceversa)

Come la destra si è sostituita alla sinistra

Stando ai risultati delle ultime elezioni americane così come a una panoramica generale della politica europea, i ruoli tra destra e sinistra sembrano essersi invertiti: la classe operaia vota a destra, mentre la sinistra viene accusata di essere sempre più elitaria e radical chic.

Nel 2022 il National bureau of economic research pubblicava un articolo in cui analizzava una panoramica dell’elettorato americano traendo una conclusione che potrebbe sembrare ovvia, ma in effetti è paradossale: i poveri votano a destra mentre i super ricchi votano per i democratici.

L’analisi dell’articolo in questione si apre rispolverando i capisaldi ideologici di destra e sinistra. La prima, da sempre riconosciuta come rappresentante degli interessi materiali dei cittadini, promuove una politica conservatrice, attenta agli interessi economici delle classi più abbienti, un tempo l’aristocrazia e la borghesia, poi la classe imprenditoriale. La seconda, storicamente vicina agli interessi dei gruppi più deboli, promuove quelli che dovrebbero essere i valori morali di una società, con uno stampo progressista che smussi la polarizzazione della ricchezza e dia riconoscimento politico anche alle classi meno abbienti o marginalizzate.

Ad un certo punto del passato recente pare che questa contrapposizione abbia iniziato a vacillare fino a portare al paradosso a cui assistiamo oggi: i valori morali decantati dalla sinistra sono un lusso che possono permettersi solo le classi più alte, mentre la grande fetta della società prima che alla morale deve pensare ai propri interessi materiali. È sempre attuale quello che diceva Bertold Brecht: “Prima viene lo stomaco, poi la morale”.

Il paradosso nel contesto statunitense

Le recenti elezioni americane rispecchiano perfettamente il quadro descritto: la classe operaia americana, gli abitanti delle zone rurali e addirittura i Latini, nonostante le posizioni di Trump sull’immigrazione, hanno votato a destra. Anche con le donne, rispetto all’elezione di Biden, Harris ha perso voti.

Di contro, a sostegno del partito democratico hanno preso posizione le star di Hollywood. Queste, ingaggiandosi sui social durante la campagna elettorale, mostrano in effetti come la lotta ai valori morali della sinistra sia un lusso per coloro che possono permettersela, e sembri anzi un’occasione per l’élite plurimiliardaria di investire sulla propria l’immagine mostrandosi solidali ed engagé.

Viene da chiedersi, ricordando il pezzo di Gaber, “ma cos’è la destra, cos’è la sinistra?”, sebbene ad oggi i luoghi comuni su destra e sinistra elencati nella celebre canzone del ’94 sembra si siano invertiti.
La foto postata sui social da Taylor Swift per sostenere Kamala Harris non ricorda granché l’immagine dei proletari in piazza, quella della sinistra degli albori. Allo stesso modo, Giorgia Meloni che punta il dito contro la sinistra da radical chic con la trovata “sinistra al caviale”, stona con gli ideali fondamentali della destra, ideali che in origine venivano discussi, quelli sì, tra caviale e champagne.

Il panorama italiano

Se si guarda all’Italia, infatti, lo scenario è lo stesso: mentre la sinistra appare insicura, frammentata, ma soprattutto lontana dai cittadini per temi e per modo di comunicare, la destra continua ad avanzare tra il popolo praticamente libera da opposizione. E lo fa identificando le passioni degli elettori comuni per poi sfruttarle in una propaganda populista che inevitabilmente raccoglie consensi.

Come scrivevamo in un articolo precedente, è la retorica populista la carta vincente (e scorrettissima) delle destre attuali. Eppure il termine “populismo” nasceva in origine per definire un movimento socialista che lotta per e con il popolo. Forse la trasformazione del termine può dirci molto su come si siano capovolti i ruoli dei due orientamenti.

Da quando le destre hanno capito che per acquisire consensi bisogna parlare alla maggioranza della popolazione, hanno sviluppato una prassi retorica per ingraziarsela, cavalcando i temi più scottanti e sentiti dalla gente comune. E la sinistra? La sinistra le ha ceduto il posto, allontanandosi sempre di più dal suo target originario. E allora forse è il momento che, come ripete da tempo Bersani, “la sinistra torni a frequentare i bar”, torni cioè ad ascoltare quello di cui discute la gente comune tra un caffè e l’altro, e si riprenda il ruolo che storicamente è suo facendo opposizione sul campo.

 

Alessia Cancian

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