“Pooh”: la vera storia di D-Rose
È stata ufficializzata la data di uscita di “Pooh” il documentario prodotto dal network sportivo “The Stadium”che svelerà alcune sfaccettature personali di Derrick Rose, uno dei talenti più puri visti in NBA negli ultimi 10 anni. D-Rose è pronto a svelare alcuni retroscena della sua vita sportiva, ma non solo probabilmente. Già dal titolo “Pooh: The Derrick Rose Story” possiamo immaginare quanto sarà presente la componente emotiva nel racconto, pooh è infatti il soprannome che la nonna aveva dato a Derrick. Ecco il trailer del documentario, disponibile dall’11 aprile.
https://www.youtube.com/watch?v=tgz8nPEx-mc
Ascesa e declino di un prodigio
Il documentario affronterà la carriera della guardia attualmente ai Minnesota T-Wolves. Dall’ascesa con gli Chicago Bulls, che lo portarono a vincere prima il rookie of the year award e appena due anni dopo al record di MVP più giovane della storia NBA al declino causato da numerosi infortuni. Nonostante Rose non sia un giocatore a fine carriera infatti, più volte è stato definito non affidabile a causa della sua fragilità fisica. L’anno dopo la stagione coronata dal titolo di Most Valuable Player, appena iniziati i playoff con i Bulls inizierà anche il calvario di Rose. Prima si rompe il crociato sinistro nel 2012 e dopo due anni tornerà in campo giocando appena 10 partite. Stavolta a fare crack è il menisco destro. Dopo due anni passati tra riabilitazione, ritorno e in campo e nuovi infortuni qualcosa cambierà. Chicago sembra perdere fiducia nel suo figlio prediletto e così nel 2016 Rose viene scambiato ai New York Knicks. Dopo due anni abbastanza travagliati tra la Grande Mela e Cleveland, Derrick Rose firma nel 2018 con i Timberwolves del suo coach dei tempi di Chicago: Tom Thibodeau.
Una rinascita diversa
Non ha mai mollato Derrick Rose, questo non bisogna darlo per scontato. Non è da tutti nello sport professionistico di questi tempi, dopo una carriera che appariva così brillante come la sua accettare di ripartire giorno dopo giorno. Così Rose, grazie all’intesa con coach Thibodeau, ritrova piano piano minuti e fiducia nel Minnesota. Un ruolo da comprimario, come ce ne sono tanti in NBA, ma questo sembra bastare a D-Rose per il momento dato che in certe partite riesce ancora ad esprimersi al meglio. Col tempo e la buona salute Rose è riuscito a guadagnarsi il ruolo di sesto uomo e ha giocato anche diverse partite da titolare in stagione. La prima partita nello starting five è andata così:
Il futuro che possiamo aspettarci
Nonostante non sia facile pronosticare il futuro di un giocatore così imprevedibile sia sul campo che fuori, possiamo aspettarci da Rose ancora qualcosa. Minnesota è una squadra con giovani talenti – Karl Anthony Towns su tutti – e l’esperienza di Rose fa sicuramente comodo a Minneapolis. Ciò nonostante, ammesso che il “ragazzo” di Chicago mantenga la buona media di questa stagione, qualche contender per il titolo potrebbe puntare su di lui nel futuro prossimo. Non si sa mai che sia ancora in tempo per togliersi un’ultima e definitiva soddisfazione: vincere il titolo NBA. Sarebbe un lieto fine più che meritato. Intanto non vediamo l’ora dell’11 aprile per goderci il documentario!
Luca Pesenti