“Turtle House era splendida la notte. I grattacieli che ci crescevano attorno ci toglievano ogni giorno più sole, ma quando calava la sera e Kamsing, il giardiniere, accendeva le lampade nascoste fra gli alberi, le fiaccole attorno allo stagno e le lucine a olio ai piedi delle statue di Ganesh e di Buddha nel giardino, la casa tornava ad avere quella calda, quieta magia tropicale che ci aveva fatto venire in Thailandia (…)”
E’ così che Tiziano Terzani in Un indovino mi disse descrive la casa dove abitò a Bangkok dal 1990 al 1994, e che Terzani stesso battezzò Turtle House.
La casa divenne poi, un ristorante mantenendo quella sua atmosfera incantata. Successivamente, La società Dante Aligheri thailandese ha avanzato un’offerta di acquisto per poterne fare un luogo di celebrazione dello scrittore e della cultura italiana.
In mezzo al cemento, ai migliaia di ubiqui tablet blackbrry e smartphone, ai giganteschi mall, al traffico, ai tuktuk, al rumore, ai palazzoni, Skytrain, grattacieli, hotel di extralusso in costruzione, nel bel mezzo di questa giungla di plastica e cemento, Turtle House con i suoi alberi, il laghetto, il silenzio, sembra essere davvero un’oasi di pace, di natura, di tempo a misura di essere umano.
Il tempo è passato, ma il famoso laghetto di Turtle House è ancora là. «Un’oasi di splendore tropicale nella giungla di cemento», come diceva lo scrittore fiorentino, ed è proprio così. Ancora per poco.
Purtroppo, l’offerta non è andata a buon fine.
Gli operai sono già al lavoro per la demolizione; in molti si augurano che vengano lasciati anche frammenti di quello che è stata la turtle house, la casa di chi ha amato e ancora ama Terzani.
Tiziano Terzani la definiva un’oasi bella e fatata. Oggi, lascia il posto a quelli enormi e asfissianti grattacieli di cui è già piena Bangkok.
Chissà cosa avrebbe detto lo scrittore, lui che ha sempre creduto nell’animo umano. Per chi conosce, anche superficialmente, Tiziano Terzani se lo immaginerà a scrivere un altro libro o un altro reportage nella sua meravigliosa turtle house.
Caro Terzani, avevi proprio ragione:”ogni giorno è davvero un’altro giro di giostra“.
Anna Rahinò