Nella costa ionica crotonese, dove il paesaggio dovrebbe affascinare con la sua bellezza intrinseca, si stagliava Palazzo Mangeruca. Questa struttura, da lungo tempo simbolo di degrado e illegalità nel Comune di Torre Melissa, emergeva come un’enigmatica rappresentazione della pervasiva presenza della ‘ndrangheta in uno dei tratti costieri più suggestivi della Magna Grecia calabrese. Oggi, demolito l’ecomostro Palazzo Mangeruca, restano le tracce di una storia segnata dalla lotta contro il crimine organizzato.
Nel cuore della Magna Grecia calabrese, la lotta alla criminalità organizzata e il riscatto del territorio hanno assunto una nuova veste, simboleggiata dalla demolizione di un edificio abusivo che per decenni è stato il mutevole emblema della presenza ingombrante della ‘ndrangheta. Il palazzo Mangeruca, situato in uno dei tratti costieri più suggestivi ma deturpati della costa ionica crotonese nel Comune di Torre Melissa, è stato ridotto in rovina grazie all’impiego di 400 kg di dinamite in microcariche. La maestosa bandiera italiana, sventolante su uno dei balconi del palazzo, ha assistito al suo ultimo respiro.
Demolito l’ecomostro Palazzo Mangeruca, un’operazione che non è stata soltanto un atto di riqualificazione urbana, ma un gesto di profondo rispetto per l’ecosistema circostante. L’eliminazione della struttura è stata eseguita con una precisione ecosostenibile, mirata a minimizzare l’impatto di detriti e polveri sulla natura circostante, dimostrando un impegno reale nella tutela dell’ambiente.
A guidare questa epocale bonifica è stata la Società Impresa Lavori Stradali Srl, un’azienda operativa in Calabria sin dal lontano 1989. Il loro approccio innovativo alla demolizione controllata è stato affiancato da società partner altamente specializzate come Deam Ingegneria srl, Deton srl e Misiano Ingegneria srl, insieme a un contingente di 40 professionisti, comprendenti operai e tecnici altamente qualificati. Tra questi, spiccano 6 fochini, veri e propri protagonisti di questo momento storico, poiché sono stati loro ad attivare le cariche esplosive che hanno demolito l’ecomostro Palazzo Mangeruca.
Un imponente edificio, un ex mobilificio di sei piani e con una superficie di 6000 metri quadrati, si stagliava in una posizione di rilievo lungo la statale 106. La sua storia racconta un passato oscuro, iniziato con il suo sequestro nel 2007 e successiva confisca nel 2009, appartenente a Costantino Mangeruca, considerato il presunto intermediario della cosca locale della ‘ndrangheta, purtroppo ormai deceduto.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla determinazione della Giunta della Regione Calabria, presieduta da Roberto Occhiuto, la quale ha emanato una delibera nel maggio del 2022, approvata su proposta dell’ex assessore al Turismo, Fausto Orsomarso, che ha stanziato 700mila euro e lasciato un’impronta importnate nella decisione che ha definitivamente demolito l’ecomostro Palazzo Mangeruca e la successiva trasformazione dell’area in un’area camper.
Le parole di elogio non si sono fatte attendere, soprattutto da figure politiche di rilievo. Mauro D’Attis di Forza Italia, vicepresidente della Commissione Antimafia, ha sottolineato il significato di questo gesto, definendolo come un’azione decisa dello Stato contro i simboli della ‘ndrangheta. Ha espresso la sua approvazione per l’operato di Occhiuto, sottolineando che, aver demolito l’ecomostro Palazzo Mangeruca, rappresenta un punto di svolta culturale nella lotta alle organizzazioni criminali, rafforzando il primato della legalità sulla sopraffazione.
Anche il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, presente sul luogo dell’abbattimento, ha espresso la rilevanza di questo evento, definendolo come un trionfo della legalità. Ha sottolineato l’impegno del governo nella lotta alla criminalità, ribadendo come il carcere duro per i criminali, soprattutto per coloro legati alle mafie, sia stata la prima azione intrapresa dal governo stesso. Questo gesto, secondo Ciriani, è un segno tangibile della vittoria dello Stato unito contro l’arroganza delle organizzazioni criminali.
Il governatore Roberto Occhiuto, in occasione di questa giornata storica per la Calabria, si è recato personalmente a Torre Melissa per assistere all’implosione dell’edificio confiscato, sottolineando così il suo impegno e la determinazione nel cancellare il passato oscuro della ‘ndrangheta e aprire le porte a una rinascita ecologica e sociale della regione.