Il 27 novembre è scaduto il bando di Valore Paese, progetto dell’Agenzia del Demanio, giunto alla sua quarta edizione.
Questa iniziativa, nata nel 2015, si pone come obiettivo il recupero dei beni immobili del patrimonio pubblico dello Stato Italiano: si parla in particolare di fari, torri e altri edifici costieri. Molte di queste strutture portano con sé un valore storico, architettonico e paesaggistico non trascurabile, ma rimangono inutilizzate per diversi motivi, come il progresso tecnologico o il cambiamento degli assetti difensivi del territorio. L’Agenzia del Demanio ha perciò deciso di rendere disponibile alle iniziative dei privati questi beni, tramite proposte di carattere culturale o sociale che uniscano la crescita dell’economia locale al recupero e alla valorizzazione del patrimonio pubblico.
I beni demaniali scelti nei diversi bandi sono concessi in affitto per un massimo di cinquant’anni ai propositori dei progetti; questi ultimi saranno giudicati da un’apposita commissione, considerando aspetti quali: ” […] soluzioni di rifunzionalizzazione delle strutture, manutenzione, fruibilità pubblica, contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di servizi e attività condivise”, come è espresso nel comunicato stampa ufficiale dell’Agenzia.
Problemi, rischi ed opportunità
Questo progetto è indubbiamente lodevole, ma i problemi non sono pochi. Se da un lato il rischio dare in concessione un bene pubblico ad un privato e vederlo divenire un luogo accessibile per pochi agiati eletti senza alcuna finalità culturale o sociale è un costante incubo per il mondo dei beni culturali, dall’altro la burocrazia statale non facilita il perseguimento degli obiettivi che lo stesso stato impone. Quest’ultima possibilità si è concretizzata, oltre che nella lentezza delle amministrazioni, nel caso del faro dell’Isola del Giglio, affrontato dal programma Rai Petrolio l’8 settembre scorso nello spezzone qui sotto visibile:
D’altro canto il fatto che molte delle attività ospiti nelle strutture pubbliche saranno praticamente destinate ad una clientela di fascia alta (come nel caso del Faro di Brucoli, nella provincia di Siracusa), in cui tuttavia sarà data una decisiva importanza alla diffusione della cultura locale e di un turismo ecosostenibile e qualitativamente alto, rappresenta un possibile elemento contrastante con i principi fondanti il progetto Valore Paese.
Al momento non si conoscono i dettagli delle proposte presentate nel bando del 2018, ma sono certamente molte rispetto al numero di strutture messe in concessione dal demanio: 27 proposte per 6 immobili, peraltro non equamente distribuite. Infatti, 8 idee riguardano Villa Celestina a Rosignano Marittimo, altre 8 per il Forte di Castagneto Carducci, mentre il faro di Faro Semaforo Nuovo nel Parco di Portofino è al centro di una sola offerta.
Barbara Milano