Nonostante i controlli e i divieti la deforestazione e la pesca selvaggia sono due attività che dilagano. Ma chi sono i responsabili?
Deforestazione e pesca selvaggia di società presenti nei paradisi fiscali
Sono proprio le società presenti nei paradisi fiscali a danneggiare l’ambiente. Questo è quanto rivelano due studi presenti nel quotidiano “The Guardian”, il famoso giornale britannico.
La deforestazione è causata, per ben due terzi, da società facenti capo ai Paesi off shore. Stessa cosa vale per la pesca selvaggia. Lo studio, infatti, dimostra che i pescherecci illegali sono parte, almeno per il 70% delle stesse società.
Le suddette attività illegali stanno impoverendo e danneggiando la natura e l’ambiente. In particolare risultano particolarmente colpiti gli oceani e l’Amazzonia.
I motivi economici
Dietro i cosiddetti paradisi fiscali ci sono interessi economici e politici. E niente di tutto questo può essere controllato. Nel 2008, infatti, non sono andati a buon fine i tentativi di frenare la proliferazione di società off shore che non sono illegali.
Le società non sono illegali ma quello che fanno lo è. Risulta pressoché impossibile, tuttavia, controllare le loro attività.
Lo studio pubblicato nel quotidiano britannico è riuscito a dimostrare due cose. In primo luogo il problema della deforestazione. Le coltivazioni di soia e gli infiniti allevamenti di bovini in Amazzonia fanno capo a società dei paradisi fiscali. La deforestazione, conseguenza delle coltivazioni e degli allevamenti, porta un giro di affari molto alto: 18 miliardi dei 27 totali.
Oltre alla deforestazione il problema è legato anche alla pesca selvaggia. La pesca intensiva negli oceani viene fatta dalle società dei paradisi fiscali per oltre il 70%. Oltre a questo si ha anche il problema della scomparsa di alcune specie protette. Tutto ciò è causato dalla cattura di alcuni pesci e di reti gettate dove non dovrebbero nemmeno essere presenti.
La difficoltà di monitorare le attività di queste aziende comporta una deforestazione e una pesca intensiva eccessiva.
E tutto questo con i soldi sottratti al fisco.
Elena Carletti