A seguito del secondo conflitto mondiale si afferma un nuovo sistema di relazioni internazionali che vede contrapposti due blocchi in ambito politico, economico e militare. Da un lato gli Stati Uniti, dall’altro l’Unione Sovietica.
La NATO nasce nel 1949, a seguito del Patto Atlantico, per far fronte alla crescente preoccupazione dei Paesi occidentali che temevano l’espansionismo sovietico. Alla base di questa alleanza vi è un solido principio di difesa collettiva. Qualora una controversia non possa essere risolta diplomaticamente, in caso di conflitto bellico, gli Stati membri devono cooperare.
Defender Europe 20
Le esercitazioni militari NATO non sono una novità, per fare un esempio, l’Italia negli ultimi due anni ha partecipato a quattro operazioni. Defender Europe 20 è una fra le tante, ma forse è quella che ha suscitato maggiori perplessità per via del momento in cui si è deciso di realizzarla (o quantomeno di non posticiparla).
Uno spiegamento di 20.000 militari americani e altrettanti impiegati civili. Altre 7.000 unità che attraverseranno mezza Europa. Indiscutibilmente, questo è il peggior modo di arginare un virus. Ma il Presidente Donald Trump ovviamente non è dello stesso parere, tanto da sostenere che l’OMS generi allarmismo falsando i dati di mortalità da COVID-19. Anche i commentatori più ottimisti sono concordi. Nella peggiore delle ipotesi, il problema di contagio sarà esclusivamente degli Stati Uniti una volta che le truppe torneranno in patria, dicono.
Questa teoria fa acqua da tutte le parti. Le esercitazioni, per ovvi motivi, non si terranno in mascherina. Di conseguenza, per quanto i militari godano di ottima salute (come dichiarato dallo US European Command), non saranno immuni dal contagio. Non a caso il 12 Marzo è stato ufficializzato il dietrofront riducendo il numero di militari impiegati.
Le simulazioni avranno ugualmente luogo fra il 27 aprile ed il 22 maggio. I paesi coinvolti sono sei: Belgio, Paesi Bassi, Germania, Polonia, Lettonia, Estonia e Lituania. La scelta di condurre le esercitazioni spingendosi sempre più vicini al confine russo non è lasciata al caso. L’intento della NATO (o meglio degli USA) è dimostrare (alla Russia e alla Cina) di essere in grado di spiegare una forza militare gigantesca in tempi molto brevi. Una sorta di altolà.
Reazioni
L’annessione della Crimea alla Russia nel 2014 ha portato ad un inasprimento dei rapporti con USA ed Europa. La diffidenza verso il Cremlino è aumentata anche a seguito delle sempre maggiore interferenza russa sul Medio Oriente e sull’Africa del Nord. Sarebbero dunque queste le ragioni ufficiose delle esercitazioni NATO.
Dal canto suo, il ministro degli Esteri russo Sergej Viktorovič Lavrov, nelle ultime esternazioni ha espresso il suo categorico dissenso dichiarando “naturalmente reagiremo“. Le contromisure, ha assicurato, verranno prese evitando di creare inutili rischi. Interessante è la conclusione, la frecciatina, con cui invita a “notare che tutto quello che facciamo in risposta alle minacce della NATO per la nostra sicurezza, lo facciamo esclusivamente nel nostro territorio”.
L’Italia non parteciperà
L’Italia non conferma il proprio contributo all’esercitazione Defender Europe 20. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini annuncia il cambio di priorità.
Gli uomini e le donne della Difesa sono in campo senza sosta per fronteggiare, in questo delicato momento, l’emergenza sanitaria e per garantire l’attuazione delle importanti delibere decise del Governo.
La partecipazione nazionale era limitata all’impiego di un gruppo operativo della Brigata Folgore in Lettonia e un gruppo operativo della Brigata Garibaldi in Germania. Nonostante ciò, in accordo con lo Stato Maggiore della Difesa ed i Comando NATO, si è ritenuto opportuno per l’Italia rimandare l’esercitazione.
Anche Finlandia e Norvegia adottano la stessa misura precauzionale per proteggere la salute e la sicurezza dei partecipanti e della popolazione locale.
Arianna Folgarelli