Di Clara Campi
Springfield, Missouri, 2015.
Claudine Blanchard, detta “Dee Dee”, è una sopravvissuta dell’uragano Katrina e una madre single che sta dedicando tutta la sua vita alla figlia diciannovenne Gypsy Rose, nata con un’anomalia cromosomica e affetta da leucemia e distrofia muscolare.
Nel pomeriggio del 14 giugno, sull’account Facebook condiviso da madre e figlia compare un post inquietante:
“La stronza è morta”.
Gli amici si allarmano subito, pensano che l’account sia stato hackerato dato che Dee Dee non scriveva mai nulla di volgare.
Quando compare un altro commento, che dice:
“Ho squartato quel maiale e stuprato la sua dolce figlioletta, urlava come una pazza LOL”
I vicini cercano di telefonarle e, non ricevendo risposta, vanno a bussare alla porta.
Nessuna risposta, ma l’automobile è ancora nel vialetto: viene chiamata la polizia, che trova Dee Dee a letto, morta, in un bagno di sangue, colpita da 17 coltellate.
Non c’è traccia di Gypsy, ma le sue due sedie a rotelle sono ancora in casa.
La polizia rintraccia l’indirizzo ip da cui provengono i post, si tratta di una casa a Big Bend, un paesino del Wisconsin.
In quella casa ritrovano Gypsy, in piedi sulle sue gambe, insieme al fidanzato Nick Godejohn, conosciuto tre anni prima su un sito di incontri per cristiani, ma di cui nessuno era a conoscenza.
I due ragazzi vengono subito interrogati dalla polizia, e mentre Gypsy inizialmente nega di sapere cosa sia successo alla madre, Nick confessa subito: è stato lui ad uccidere Dee Dee, sotto richiesta di Gypsy.
In breve tempo, la polizia scopre tutti i dettagli di questa storia da film horror: Gypsy Rose non ha 19 anni ma 23 e non è affatto affetta da distrofia muscolare né da anomalie cromosomiche. La ragazza pensava di avere effettivamente la leucemia ed altre complicazioni, ma in seguito a diversi esami risulta sana.
Si trattava infatti di una grande messa in scena di Dee Dee, iniziata quando la bambina aveva soltanto tre mesi.
Sfruttando le sue conoscenze in campo medico (prima di avere Gypsy ha lavorato alcuni anni come assistente infermiera) e utilizzando la tecnica del doctor hopping, passando cioè da un dottore all’altro, era riuscita ad accumulare referti medici che provavano che la figlia fosse affetta da diversi disturbi.
Rubava i blocchi per le ricette dai medici, procurandosi così medicinali che simulassero i sintomi e intontendo spesso Gypsy con dei farmaci per far credere a tutti che avesse un ritardo mentale.
Si assicurava anche di rasarle spesso la testa per simulare l’effetto della chemioterapia.
Per Dee Dee, l’arrivo dell’uragano Katrina è stata in contemporanea una tragedia e una grande opportunità: riesce infatti a sfruttare la situazione per farsi donare da un’associazione di beneficenza una casa a Springfield, nel Missouri, e far credere ai dottori che tutti i referti fossero andati persi per via dell’uragano.
Gypsy sa da sempre di non aver bisogno della sedia a rotelle, ma la madre le vieta categoricamente di camminare perché sostiene che altrimenti le cederanno le gambe, Gypsy però ogni notte si alza dal letto per camminare e saltellare in segreto.
Con l’adolescenza, inizia anche ad usare internet nella notte, l’unico momento in cui non è sotto la sorveglianza della madre, e instaura una relazione virtuale con Nick, che durerà 3 anni.
Nick è un ragazzo disturbato, diagnosticato con la sindrome di Asperger e con un quoziente inellettivo di 82. Sostiene anche di avere identità multiple, tra cui Victor, un vampiro di 500 anni.
Gypsy lo trova strano e anche un po’ inquietante, ma si aggrappa a lui nella disperazione.
Decide di provare a far conoscere Nick a sua madre, ma non potendo rivelarle l’uso notturno del computer elabora un piano: fingeranno un incontro casuale al cinema, dove lei e Dee Dee andranno a vedere il live action Cenerentola.
Quando, vestita da principessa e sulla sedie a rotelle spinta da sua madre, Gypsy arriva al cinema, Nick fa il gesto da galantuomo di aprir loro la porta, ma Dee Dee lo trova da subito strano e inquietante e rifiuta di conversare con lui.
I due ragazzi hanno allora un fugace incontro sessuale nel bagno, il primo per Gypsy.
A distanza di qualche tempo, Gypsy scopre che Dee Dee la vuole far sottoporre ad un’altra operazione e lei non ne può più: la madre l’ha già costretta a numerosi interventi chirurgici a trachea, esofago e stomaco, le ha fatto rimuovere le ghiandole salivari, inserire un tubo gastrico e l’ha sottoposta ad una biopsia muscolare (ovviamente risultata negativa, ma Dee Dee utilizzava le cicatrici lasciate dalla biopsia come prova della distrofia, avendo avuto cura di fare scomparire il referto).
Scrive quindi a Nick e pianificano l’omicidio.
Nick arriva nel cuore della notte e accoltella Dee Dee nel sonno, mentre Gypsy aspetta in bagno.
Poi chiamano un taxi e passano una notte in un motel, per poi prendere l’autobus per il Wisconsin.
Dopo alcuni giorni, Gypsy è preoccupata perché nessuno ha ritrovato il corpo della madre e decide di attirare l’attenzione con quel terribile post su Facebook, che porterà direttamente al loro arresto.
Nick viene condannato all’ergastolo nonostante il suo stato mentale, che avrebbe dovuto renderlo un candidato per un’istituto psichiatrico.
Gypsy Rose che, come Nick, rischiava la pena di morte, viene invece condannata al minimo della pena: 10 anni, con la possibilità di rilascio anticipato nel 2023.
Ora Gypsy è una bella ragazza con una lunga chioma fluente che è riuscita a diplomarsi in carcere e che non vede l’ora di ricongiungersi al padre Rod, cui Dee Dee ha sempre mentito.
Dice di non essersi mai sentita così libera.