Decreto Rilancio e LGBT: 4 milioni di euro contro le discriminazioni gender

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Si parla molto di omotransfobia, la paura irrazionale dell’omosessualità e transessualità, ma le sue ripercussioni sociali stanno diventando esasperanti per coloro che non hanno minor diritto a condurre una vita normale. Infatti, purtroppo, sono ancora molti i comportamenti di propaganda negativa, discriminazione e aggressione contro omosessuali e transessuali. A tal proposito, il Parlamento sta cercando di approvare una legge che identifichi in ciò un reato. Ad oggi, il progetto del Movimento 5 Stelle ne sancisce un passo avanti. Nonostante non si sia ancora arrivati ad approvare il disegno di legge, è stato emendato un progetto contro il razzismo di genere. Infatti l’esponente del M5S Gilda Sportiello ha firmato un emendamento al Decreto Rilancio sulle LGBT, che prevede lo stanziamento di 4 milioni di euro a supporto delle vittime di discriminazione di genere.

L’oggetto dell’emendamento

L’Onorevole Sportiello è stata la prima firmataria del progetto, ma, come affermato da lei stessa, è stato fondamentale un lavoro trasversale sostenuto dalla maggioranza. Inoltre, ciò è il frutto di una positiva collaborazione con la Senatrice Alessandra Maiorino ed il relatore del ddl contro l’omotransfobia Alessandro Zan. Tale emendamento è stato approvato dalla Commissione Giustizia della Camera il 3 luglio. I 4 milioni stanziati costituiranno un programma che garantisce assistenza legale, psicologica, sanitaria, sociale alle vittime di discriminazione di genere. Lo stesso programma di supporto tutelerà anche (e soprattutto) le vittime che si trovano in situazione di vulnerabilità a causa di tali atteggiamenti. Ciò è sicuramente un punto di svolta, visto che il ddl Zan, depositato giorno 1 luglio, dovrà aspettare ancora fino al 27 dello stesso mese per essere discusso in Aula e votato. A tal proposito, intervistata da gaynews.it, la Sportiello ha dichiarato:




L’emendamento istituisce il fondo stanziando 4 milioni annui, previsti dall’articolo 9 del testo unificato per il 2020. Con il ddl renderemo poi strutturale lo stanziamento, declinando le politiche di prevenzione e contrasto alle discriminazioni. Con l’approvazione dell’emendamento abbiamo sicuramente segnato un importante passo in avanti di un percorso che terminerà con la totale approvazione del ddl.

Chi sono precisamente le vittime di discriminazione al centro dell’emendamento?

È risaputo, con dispiacere dei più, che le vittime di violenza e discriminazione non sono solamente omosessuali e transgender, ma anche le donne in quanto tali. La fetta femminile della popolazione che subisce comportamenti misogini è ancora numerosa, pertanto ci si interroga sui destinatari dell’emendamento al Decreto Rilancio appena firmato: riguarda anche queste donne?

Qualche chiarimento sul concetto di “identità di genere” e i beneficiari del progetto firmato M5s

A tal proposito è necessario far chiarezza sul concetto di identità di genere, distinguendolo dalla sessualità biologica. Quest’ultima (che prima del XX secolo era definita solo dall’apparenza dei genitali) oggi è determinata dalla presenza dei cromosomi XX per le donne e XY per gli uomini. L’identità di genere invece riguarda una consapevolezza interiore: ognuno può autodefinirsi in base al genere a cui sente di appartenere. Il progetto firmato il 3 luglio (proprio perché contro l’omotransfobia) è rivolto proprio a questi ultimi. Ma ciò non significa che le donne vittime di misoginia non siano tutelate. A tal proposito, la Sportiello prosegue:

La prevenzione e il contrasto della discriminazione e la violenza verso le donne sono già oggetto di politiche e di azioni specifiche. Esse non si intrecciano con le misure previste dal ddl per il contrasto all’omotransfobia. La prima parte della legge condanna penalmente gli episodi di violenza misogina e omotransfobica. La seconda parte comprende gli interventi volti a prevenire violenze e discriminazioni, nonché a supportare le vittime di tali reati e riguarda solo le persone Lgbt.

L’emendamento del Decreto Rilancio sulle LGBT può essere una svolta decisiva per la tutela di questa fetta di popolazione ancora vittima dell’ignoranza. Quest’ultima, purtroppo, sarà sempre difficile, se non impossibile, da combattere, lo dimostrano le ultime pesanti affermazioni di Platinette propio contro il ddl Zan. Ma se la politica e la legge decideranno una volta per tutte di riconoscere il reato di discriminazione di genere si potrà sperare in un futuro migliore per tutti.

Silvia ZIngale

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