Il decreto carceri è legge: la Camera approva con 153 sì

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Il decreto carceri è legge. Dopo l’approvazione al Senato giovedì scorso, ieri sera è arrivato il via libero definitivo dalla Camera. Tra le novità, l’assunzione di nuovo personale di polizia penitenziaria, l’aumento del numero di colloqui telefonici consentiti ai detenuti e l’istituzione di un Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria.

Con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto la Camera ha convertito in legge il decreto carceri, già votato dal Senato il primo agosto. Le nuove misure introducono importanti novità non solo per i detenuti, ma anche per il personale penitenziario. Prevedono inoltre l’istituzione di nuove disposizioni e di nuove figure professionali, volte a garantire maggiore sicurezza all’interno delle carceri.

Cosa cambia per i detenuti

Il decreto carceri, che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha definito “umanizzazione carceraria“, amplia la possibilità per i detenuti di effettuare più telefonate, concede la liberazione anticipata attraverso procedure più snelle, esclude dai programmi di giustizia riparativa chi è sottoposto al regime speciale del 41-bis, prevede il reinserimento sociale dei detenuti adulti attraverso l’istituzione al ministero della Giustizia di un elenco delle strutture residenziali idonee all’accoglienza e infine semplifica l’accesso dei detenuti tossicodipendenti in comunità terapeutiche accreditate pubbliche o private.

Nuovo personale

Dall’altro lato, il decreto dispone nuove assunzioni per la polizia e i dirigenti penitenziari: per la precisione si tratta di 1.000 agenti di polizia penitenziaria (ovvero 500 unità nel 2025 e 500 unità nel 2026) e 20 unità del personale di dirigente penitenziario. Verrà inoltre istituito un Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria.



Il decreto carceri introduce anche il nuovo delitto contro la pubblica amministrazione di “indebita destinazione di denaro o cose mobili” e modifica il decreto legislativo n. 231 del 2001 in materia di responsabilità delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, includendo il delitto di indebita destinazione di denaro o cose mobili tra i delitti per i quali è comminata una sanzione pecuniaria nei confronti dell’ente.

Le parole del ministro delle Giustizia Nordio e l’incontro con la premier Giorgia Meloni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio si sono riuniti oggi a Palazzo Chigi per discutere dell’emergenza sul sovraffollamento, mentre alla Camera dei deputati era ancora in corso la votazione sul decreto carceri. Dopo l’incontro Nordio ha dichiarato:

«Ho prospettato al presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo. Del pari proporrò al Consiglio superiore della magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza».

Sull’elevato numero di detenuti stranieri, il ministro ha risposto con il rimpatrio:

«L’impegno è moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l’esecuzione della pena nei paesi d’origine».

L’opposizione: “È uno schiaffo al parlamento”

I partiti dell’opposizione, oltre a definire il decreto carceri come uno “svuota-carceri“, hanno espresso il proprio disappunto circa la tempistica del colloquio tra la premier Meloni e il Guardasigilli Nordio (insieme ai sottosegretari alla Giustizia e ai presidenti delle commissioni Giustizia delle camere), avvenuto proprio mentre la Camera dei deputati stava votando il decreto. Il centrosinistra ha considerato questo comportamento una mancanza di rispetto verso le istituzioni. “È uno schiaffo al parlamento“, hanno protestato.

Il vicepresidente dei deputati di Alleanza Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi, a nome dei partiti di minoranza, ha telefonato Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei deputati, per chiedere “l’immediata convocazione di una conferenza dei capigruppo” e definire “un’azione riparatoria” da parte del Guardasigilli Nordio, per quanto avvenuto nel pomeriggio sulla questione carceri. Il presidente Fontana ha assicurato alle forze politiche che avrebbe informato della richiesta il ministro della Giustizia.

Vincenzo Ciervo

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