Declino dei consumi da parte degli italiani stando ai dati Istat

Dati allarmanti Istat per quanto riguarda i consumi degli italiani e le industrie, i motivi di questo declino stando a Confcommercio, sono dovuti agli ultimi avvenimenti riguardo la brexit e il terrorismo

ISTAT E I DATI CHE PREOCCUPANO L’ITALIA
La tanto attesa ripresa sembra giunta al termine  e gli italiani rimangono colpiti.Secondo i dati Istat arrivano segnali sconcertanti per la nostra economia: verso  maggio l’industria italiana ha un netto declino, e mostra flessioni sia di fatturato (-1,1%) che di commissione(-2,8%). Ad andare veramente a picco,svelano le varie fonti,è sopratutto il  mercato estero (-5,7%), mentre da parte di quello interno registra una flessione meno preoccupante (-0,6%).

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 IL SETTORE PIÙ COLPITO È L’ALIMENTARE
Guardando i vari settori, il maggior declino  di guadagno del manifatturiero riguarda la fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati (-22,7%). In confronto  al maggio 2015 “Il guadagno maggiore si nota nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-29,9%), mentre la diminuzione  più consistente si registra nella fabbricazione di prodotti elettronici e ottica (+13,0)” E mentre l’industria soffre, il commercio sta peggio: le vendite nel maggio 2016, aumentano di un poco (+0,3%) rispetto al mese antecedente,  diminuiscono di un  1,3% nel confronto del 2015, travolgendo  nel crollo sia  grandi che piccoli negozi.

Considerando il livello di produzione, il declino colpisce in particolare l’alimentare, che denota un arretramento di circa  il 2%. Secondo Confesercenti, la colpa è di una forte fase di incertezza, che preoccupa sopratutto nella  spesa alimentare. Considerando che  in questi ultimi  anni gli italiani, hanno cercato di tirare a campare: -9 miliardi di euro di per quanto riguarda il mangiare  tra il 2011 ed il 2015. Ad essere incerto, però, sono le vendite di  tutti i prodotti, ad eccezione di questi: farmaceutici (+2%) e gioielli e orologi (+0,2%). I cambi più sottolineato riguardano calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-3,2%) e giochi, sport e campeggio.

CONFCOMMERCIO DICHIARA CHE LE CAUSE DI QUESTA CRISI SONO I GRANDI CAOS EUROPEI
La tanto attesa ripresa dei consumi intravista fino a ora, specifica Confcommercio, è una “ripresa  che non si traduce in crescita diffusa e robusta, aggravata da elementi internazionali che aggiungono incertezza”. Un’indecisione  che si è diffusa a macchia d’olio in tutta Europa, colpa del terrorismo e Brexit. Quest’ultima  sembra il peso più grande sulla ripresa europea, tanto da coinvolgere  la Bce a tagliare le stime  del Pil  per il 2017 e il 2018, giustificando il giocare al  ribasso proprio con gli effetti del “Leave” inglese. Stando analisti, citati dalla Bce, le economie europee dovrebbero crescere quest’anno dell’1,5%, come da pronostico; ma solo dell’1,4% nel 2017 e  dell’1,6% nel 2018 contro il +1,7% precedente, quindi stando a questi dati non sembra alla fine vedersi tutta questa ripresa tanto acclamata dal nostro Premier.

Matteo Ghilardi

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