The Dead don’t die: la stanchezza di Jarmusch

A Centerville, pacifica cittadina della provincia americana, avviene l’impensabile: i morti si risvegliano e seminano morte mangiando i vivi. Nel frattempo, il pianeta subisce un’inversione dei poli.

Cliff Robertson (Bill Murray) e Ronald Peterson (Adam Driver), poliziotti, si ritrovano in mezzo alla distruzione della loro città, casa di personaggi peculiari come la spadaccina scozzese buddista Zelda Winston (Tilda Swinton), il venditore nerd Bobby Wiggins (Caleb Landry Jones) e l’eremita Bob (Tom Waits).

C’è il sospetto che Jarmusch abbia preso non poco da Twin Peaks 3: lo si nota non solo per la presenza di Jones ma anche per la scelta dei luoghi (il diner, la stazione di polizia, il verde fitto, l’atmosfera weird) che richiamano alla mente l’immaginario della provincia lynchana.

Jarmusch costruisce una commedia mischiata allo zombie movie senza pensare a darle una struttura forte, sia narrativa che comica. Presenta uno dopo l’altro personaggi eccentrici di suo gusto senza che questi siano supportati da dialoghi capaci di renderli solidi sul piano della commedia.






Il più grande peccato è lo spreco del personaggio della Swinton, che era capace di dare motore a molte scene non solo di buona comicità ma anche di riflessione. Nelle mani di un Edgar Wright, il film avrebbe avuto tutt’altro respiro.

Ciò a cui punta realmente Jarmusch, però, non è la risata quanto la critica sociologica: questo obiettivo è anche troppo rimarcato per poter colpire lo spettatore. Le frecce del suo arco sono dirette tutte contro il consumismo e la massificazione ma sono così palesi che si riesce a scansarle perfettamente.

Ad uccidere davvero il film è il suo tono: sembra che Jarmusch abbia dimenticato ritmo e musicalità, si affidi ad una fotografia che per sciatteria è un tutt’uno col montaggio. Non lo aiutano i riferimenti cinefili né il metacinema o la trovata comica della smart rossa del personaggio di Adam Driver: The Dead don’t die è un film stanco che dà stanchezza.

Si può dire quanto meno che sia riuscito nell’intento di omaggiare Sturgill Simpson e la canzone che dà il titolo al film: raggiunge quasi i livelli dello spot promozionale. Tra i camei di divi, è giusto ricordare lo stesso Simpson, Iggy Pop, Carol Kane (Unbreakabe Kimmy Schmidt) e due star Disney: Selena Gomez e Austin Butler.

Antonio Canzoniere

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