Quel confusionario ddl sulla droga firmato Matteo Salvini

Gli sbarchi nel Mediterraneo sono diminuiti. Serve una nuova emergenza da cavalcare in vista delle europee, un’emergenza che faccia breccia nei cuori più sensibili e che autorizzi la solita politica del pugno duro. Quale miglior argomento se non la droga?




Un nuovo proibizionismo è dietro l’angolo. Da qualche giorno a questa parte, i social network del Ministro dell’Interno sono invasi da operazioni contro il narcotraffico e arresti di spacciatori, tutti rigorosamente color cioccolato in pieno stile salviniano. Saranno anche calati gli sbarchi, ma è impensabile non continuare a fomentare la guerra tra poveri, no? Dunque, tutti questi spacciatori cioccolatini devono sparire dalla faccia della Terra. Parole del Ministro in un suo tweet, non mie.

Sparire dalla faccia della Terra. Senza specificare dove e in che modalità, il Ministro lascia tutto il gusto dell’immaginazione alla sua branca di seguaci, trepidanti all’idea di veder sparire quei neri spacciatori. Un ulteriore e pericoloso passo verso la follia.

Inasprite le pene ed eliminata la modica quantità

Matteo Salvini annuncia che, nel ddl sulla droga, le pene per spaccio saranno raddoppiate, arrivando fino a sei anni di galera e 30 mila euro di multa, contro i quattro anni e i 10 mila euro massimi di oggi. Sarà anche eliminata l’attuale modica quantità. Ma cosa significa? Se ti beccano girare con cinquanta grammi di erba nel cofano dell’auto, vai in carcere. Se ti beccano girare con un grammo di erba nella tasca dei pantaloni, vai in carcere comunque. Saranno così confusi ed equiparati i possessori agli spacciatori, l’uso personale allo spaccio. Il liceale in cerca di qualche soldo sarà dunque trattato alla stessa maniera di un narcotrafficante.

Un nuova e inaspettata ondata di proibizionismo, inaugurata proprio da chi si batteva per la legalizzazione della cannabis. Tema, tra l’altro, molto caro ai compagni di governo pentastellati, che hanno di recente presentato un decreto di legge per la legalizzazione della cannabis. Due provvedimenti e ideologie che, nuovamente, non vanno d’accordo e che, inevitabilmente, porteranno a nuove tensioni al governo.

“Il mondo civile va verso una legalizzazione e una depenalizzazione all’insegna di un approccio qualitativo e non quantitativo, che si è rivelato fallimentare”, dichiara Pippo Civati, leader di Possibile. “L’Italia fa il contrario con Salvini che ha una ‘smania di galera’ dai tratti ormai ossessivi. Questo da solo spiega molti dei nostri problemi. Il divieto di tutto e per tutti non è servito a nulla, ha solo peggiorato le cose. E ha fatto male alle persone, facendo un grande favore alle mafie, che Salvini dice di contrastare: ma, scegliendo questa strada già battuta e perdente, le favorirà.

Il ddl sulla droga ricorda la la Fini-Giovanardi

La Fini-Giovinardi, legge proibizionista per eccellenza dichiarata incostituzionale nel 2014, portò a un incontrollabile sovraffollamento dei carceri. Un terzo dei detenuti veniva messo dietro le sbarre per reati relativi alla droga. Il rischio che questa situazione possa tornare e ripetersi è seriamente alto. 

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Se l’obiettivo di Salvini è stroncare il narcotraffico e la criminalità organizzata che lo gestisce, sta totalmente sbagliando strada. Se invece vuole soltanto far credere di riuscirci, prendendosela in realtà con i ragazzetti, sovraffollando i carceri, fomentando una politica aspra e dura lontana da qualsiasi forma di giustizia riparativa, allora forse raggiungerà il suo obiettivo. Perché il discorso sulla modica quantità a cosa serve, se non a beccare qualche liceale ribelle? E saranno proprio le scuole la rete da pesca dove catturare i piccoli pesci.  

Con l’operazione scuole sicure sono stati investiti 2,5 milioni di euro per sorvegliare la vita degli studenti.  Soldi che, come hanno contestato gli stessi alunni in diverse occasioni, andrebbero investiti per una vera sicurezza. Edifici che crollano, impianti che non funzionano, scuole non a norma di legge, e l’obiettivo di Salvini è togliere qualche grammo di sostanza stupefacente dalle tasche dei ragazzi per accalappiarsi qualche voto in più. Come sempre, sulla pelle di chi non può reagire. 

Ilaria Genovese

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