Approvata la modifica proposta da LAV al Ddl anziani, che contempla ora anche i benefici della relazione con gli animali.
All’articolo 3 del Ddl anziani, “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” , è stato inserito l’emendamento secondo il quale la relazione con gli animali di affezione non può non essere un principio cardine su cui basare una politica di prevenzione della salute delle persone anziane. Dunque, entro gennaio 2024, il Governo si impegnerà a legiferare tenendo conto di questo aspetto, implementando percorsi per il mantenimento delle capacità fisiche, intellettive, lavorative e sociali, anche mediante il coinvolgimento dei pet.
L’emendamento rappresenta un ulteriore tassello al riconoscimento che gli animali fanno parte della famiglia e della necessità di tutelare la relazione delle persone anziane con gli animali con i quali vivono.
Una grande vittoria per LAV impegnata ormai da anni, tramite la campagna “CuriamoliTutti”, ad implementare gli incentivi per la tutela del diritto alla relazione con gli animali. Infatti, tra i Decreti attuativi si annoverano sia l’eliminazione degli ostacoli alla convivenza sia l’offerta di un supporto all’assistenza veterinaria per gli animali conviventi con le persone anziane. In questo modo gli over ’70 potranno avere a disposizione un aiuto concreto nella gestione economica dei loro amici a quattro zampe. Inoltre, il Ddl prevede la possibilità di formare personale specializzato che si possa prendere cura sia della persona sia dell’animale, in caso di necessità.
Siamo soddisfatti del riconoscimento di questo principio di attenzione e tutela delle persone anziane che vivono con animali domestici.
Il Ddl anziani ha ricevuto un accoglimento positivo anche da parte di Andrea Ungar, presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG), il quale ha commentato il fatto sostenendo l’importanza delle relazioni con gli animali per favorire i rapporti sociali e l’elasticità mentale. Peraltro, come dimostrato in più occasioni dalla scienza, la convivenza con i gli animali aumenta la sopravvivenza in pazienti con problemi cardiaci, di ipertensione, di colesterolo e di fragilità ossea.
Contrastare la solitudine
Una questione nota per la popolazione anziana è quella della solitudine, che rappresenta ormai un’emergenza sociale da non sottovalutare, poiché ha conseguenze, talvolta gravi, sul benessere psico-fisico. Spesso associata agli anziani non autosufficienti, la solitudine colpisce anche coloro i quali sono ancora autonomi, ma hanno perso alcuni degli affetti più cari della rete familiare ed amicale.
L’assenza dei rapporti sociali aumenta il rischio di compromissione della salute fisica e psicologica degli over’70. Infatti, l’isolamento è correlato all’aumento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e alla riduzione del benessere della persona. Inoltre, diversi studi confermano una correlazione positiva tra solitudine disturbi del sonno, riduzione della risposta immunitaria, demenza, disturbi neurocognitivi e morte prematura.
L’importanza degli animali domestici
Con l’approvazione del Ddl anziani, il legislatore contempla l’importanza di tutelare le relazioni con gli animali da compagnia, anche per contrastare la solitudine e migliorare la qualità della vita. Dunque, ai pet viene finalmente riconosciuto un ruolo di prevenzione e sostegno, che peraltro potrebbe abbattere sensibilmente i costi socio-sanitari: un traguardo importante nel panorama di welfare.
L’ingresso nei centri anziani
Spesso le persone anziane vedono nell’adozione un modo per contrastare la solitudine e creare un legame affettivo. Tuttavia, non di rado, gli animali non hanno accesso nei luoghi di socializzazione, ad esempio nei centri anziani, motivo per cui l’emendamento prevede anche una modifica che agevoli la convivenza con i pet. A tal proposito, si vuole garantire l’ingresso degli animali nelle strutture assistenziali, dove si dovrà di conseguenza pensare alla presenza di personale preparato anche alla gestione dei nuovi abitanti pelosi.
Il progetto del Comune di Roma
Con una modifica al nuovo “Regolamento per il funzionamento delle Case Sociali per le persone Anziane e del Quartiere” è stato chiesto alla Capitale di garantire sempre l’accesso agli animali nei luoghi di socializzazione.
L’adozione di un cane anziano da parte di una persona anziana migliorerebbe la qualità di vita di entrambi, soprattutto dal punto di vista emotivo e relazionale.
Già partito dunque a Roma un progetto sperimentale tramite cui si vuole sia migliorare la qualità della vita delle persone anziane sia contrastare il randagismo. Infatti, la memoria di Giunta approvata i primi di marzo incentiva proprio l’adozione da parte delle strutture assistenziali di cani e gatti provenienti dai canili e gattili. Da questa iniziativa molti anziani dovrebbero trarre numerosi benefici in termini di salute psico-fisica.
Ho visto guarire più persone alla compagnia di un gatto, di quanto non abbiano fatto tonnellate di medicine.
In un mondo che corre sempre più veloce, le aspettative di vita aumentano, ma cresce
E dunque in questa realtà così frenetica, che ci vede spesso costretti ad una routine lontana dalla famiglia, gli animali ci sono sempre, restano e vegliano su chi ha smesso ormai di correre, ma ama ancora camminare, magari su tre gambe, e non vuole farlo da solo.
Carolina Salomoni