Il World Economic Forum 2025 riunisce leader mondiali, politici e rappresentanti delle istituzioni per affrontare le sfide globali più urgenti, dal cambiamento climatico alla disuguaglianza economica. Con il tema “Collaboration for the Intelligent Age”, l’evento, iniziato lunedì 20 gennaio, offre un’opportunità unica per sviluppare soluzioni innovative, rafforzare la resilienza globale e promuovere la cooperazione internazionale. Il summit annuale, al suo 55esimo traguardo, che si ritroverà, a Davos, in Svizzera, vuole portare in campo il tema centrale dell’intelligenza artificiale.
Un incontro globale al crocevia dell’economia e della tecnologia
Dal 20 al 24 gennaio 2025, Davos accoglie il 55esimo Annual Meeting del World Economic Forum (WEF). L’evento riunisce circa 3.000 partecipanti provenienti da oltre 130 Paesi, tra cui 350 leader politici di spicco e 60 capi di Stato e di governo. Sotto il tema “Collaboration for the Intelligent Age”, il Forum punta a promuovere soluzioni condivise per affrontare sfide globali sempre più complesse.
Il clima meno rigido rispetto alle edizioni precedenti non ha diminuito il fermento attorno a questo appuntamento. Organizzazione impeccabile, sicurezza potenziata e ospitalità senza compromessi caratterizzano l’evento. Nonostante i costi esorbitanti degli alloggi, Davos si trasforma in un centro nevralgico di discussioni che toccano temi economici, sociali e tecnologici di portata mondiale.
Nonostante la centrale importanza che è sempre stata data al World Economic Forum, il summit del 2025 ha avuto il dispiacere di comunicare che non ospiterà molti importanti uomini di Stato e rappresentanti politici: ad esempio, il neo-insediato Donald Trump, che si connetterà via internet, mentre saranno assenti il Presidente francese Macron e la Presidente italiana Meloni. Inoltre, Russia, India e Brasile hanno comunicato la loro assenza.
L’agenda del WEF: innovazione per il futuro
Il direttore generale del World Economic Forum, Jeremy Jurgen, ha delineato i cinque temi chiave dell’agenda di quest’anno, con un’enfasi particolare sulla ridefinizione della crescita economica. “Non si tratta di crescita fine a se stessa, ma di migliorare il benessere delle persone e la prosperità comune” ha dichiarato. Gli altri pilastri includono la sostenibilità, l’integrazione delle innovazioni tecnologiche e la resilienza socio-economica.
Un punto centrale è la pubblicazione del Rapporto sui Rischi Globali 2025, che evidenzia i conflitti armati tra Stati e gli eventi meteorologici estremi come le principali minacce. Klaus Schwab, fondatore del WEF, ha sottolineato come la transizione dall’era industriale a quella intelligente comporti rischi significativi, ma anche opportunità straordinarie per ridefinire conoscenza, salute e benessere sociale.
Dibattiti geopolitici e la nuova amministrazione statunitense
Il World Economic Forum di quest’anno coincide con l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Sebbene il nuovo presidente non sia fisicamente presente a Davos, il suo intervento in videocollegamento è atteso per giovedì. La sua politica economica, caratterizzata da aumento dei dazi, deregolamentazione e sgravi fiscali, sarà al centro dei dibattiti. Inoltre, si discuterà di come il nuovo corso statunitense potrebbe influenzare il conflitto in Ucraina e il panorama geopolitico globale.
Anche il Medioriente sarà oggetto di discussione, con un panel dedicato alla tregua nella regione e alle possibili evoluzioni dello scenario politico. Tra gli ospiti di rilievo figurano il presidente israeliano Isaac Herzog e il primo ministro dell’Autorità Palestinese Mohammad Mustafa, accompagnati da rappresentanti delle Nazioni Unite e altri leader regionali.
La disuguaglianza economica sotto i riflettori
Alla vigilia dell’incontro, Oxfam ha lanciato un rapporto allarmante intitolato “Takers Not Makers”. L’organizzazione denuncia l’aumento delle disuguaglianze economiche, con la ricchezza dei miliardari che cresce tre volte più velocemente rispetto all’economia globale.
Il rapporto prevede l’emergere di cinque trilionari entro un decennio e sottolinea che oltre 3,5 miliardi di persone vivono ancora sotto la soglia di povertà. Proprio per questo, un altro grande tema sarà la globalizzazione economica e le sue conseguenze sul tessuto sociale e politico.
A Davos, il tema della redistribuzione economica e delle strategie per ridurre il divario tra ricchi e poveri è al centro dell’attenzione, sopratutto come strumento che ha condotto un netto vantaggio del mondo Occidentale su tutti gli altri Paesi.
Opportunità di collaborazione e partnership globali
Il World Economic Forum rappresenta un’occasione unica per leader politici, economici e istituzionali di creare sinergie. Tra i partecipanti spiccano Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, Ding Xuexiang, vicepremier cinese, e Olaf Scholz, cancelliere tedesco. Anche rappresentanti di alto livello delle organizzazioni internazionali, come Christine Lagarde della BCE e Kristalina Georgieva del FMI, sono presenti per contribuire al dialogo.
L’incontro è concepito come un laboratorio di idee per sviluppare proposte concrete che possano influenzare le politiche globali. Tra le iniziative discusse, spiccano la rivoluzione della riqualificazione professionale e lo sviluppo di cluster industriali sostenibili.
Un evento che trasforma Davos
Per cinque giorni, la tranquilla località alpina si trasforma in un vivace crocevia di opinioni e strategie. Le piste da sci, solitamente affollate, restano deserte, mentre le sale conferenze diventano teatro di decisioni che potrebbero plasmare il futuro globale.
Oltre a essere un evento mediatico, il WEF è un simbolo della necessità di collaborazione in un mondo sempre più interconnesso e incerto. Come affermato da Schwab, “Il fondamento di questo rinascimento è la collaborazione”.